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ARES

di Simona Balduzzi

titolo originale : Ares Paese: Olanda anno: 2020 formato: serie tv

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Convince poco la serie originale di Netflix presentata in anteprima a gennaio 2020, ibrido tra horror e thriller psicologico dal manto apparentemente seduttivo : diretta da Giancarlo Sanchez e Michiel ten Horn, (showrunners della stessa), ’Ares’ tanto colpisce per il mistero che promette , quanto delude per l’inconsistenza del plot e l’indeterminatezza degli elementi .Un occhio di riguardo per l’ottima fotografia, non si rivela sufficiente a mantenere quel coinvolgimento dal quale ci si illude di essere rapiti all’inizio ; molto discutibile è inoltre lo smodato utilizzo di richiami horror . La traccia sonora , astutamente affiancata per solleticare le fantasie inconsce, perde forza a causa della sua stessa onnipresenza , mentre una brutalità fin troppo esibita annulla se stessa. Difficile empatizzare con i personaggi e seguire con passione una trama , che troppo spesso perde la traiettoria o scivola maldestramente nei cliché (lusso-sesso-droga; ambizione-corruzione etc)...

Nonostante l’ottima sceneggiatura, non si riesce ben a capire quale sia il vero obbiettivo della protagonista (Rosa) e cosa lei stessa sia disposta a fare per raggiungerlo. Non sono certo sufficienti ( anche se affascinanti), i riferimenti alla storia dell’Olanda; un Paese così piccolo eppure così florido . Il perentorio utilizzo dello splatter , che non risparmia allo spettatore nessuna crudezza, finisce per assuefare lo spettatore ed annullare un ritmo già debole. n. episodi: 8 genere: horror, drammatico, soprannaturale regia: Giancarlo Sanchez e Michiel ten Horn scritto da: Winchester McFly, Michael Leendertse, Thomas van der Ree , Joost Reijmers, Matthijs Bockting Pieter van den Berg ,Sarah Offringa cast: Jade Olieberg, Tobias Kersloot, Lisa Smit, Robin Boissevain, Frieda Barnhard, hans Kesting, Rifka Lodeizen, Roos Dickmann, Jip van den Dool , Steef de Bot , Janni Goslinga, Dennis Rudge, Mine Koole, Jennifer Welts, Florence Vos Weeda , Nils Verkooijen


Nonostante l’ottima sceneggiatura, non si riesce ben a capire quale sia il vero obbiettivo della protagonista (Rosa) e cosa lei stessa sia disposta a fare per raggiungerlo. Non sono certo sufficienti ( anche se affascinanti), i riferimenti alla storia dell’Olanda; un Paese così piccolo eppure così florido . Il perentorio utilizzo dello splatter , che non risparmia allo spettatore nessuna crudezza, finisce per assuefare lo spettatore ed annullare un ritmo già debole. trama Ambientata ad Amsterdam , luogo di trasgressione per eccellenza, alcuni rampolli, giocano a fare i duri tentando di ottenere un ruolo di prestigio all’interno di una società segreta. Affascinata da tanto mistero sarà anche Rosa(Jade Olieberg), ambiziosa e giovane studentessa di medicina, che insieme all’amico Jacob(Tobias Kerloot) , verrà inghiottita da un vortice di curiosità che la trascinerà suo malgrado dentro le proprie ombre e i segreti di quella che si rivela fin da subito , molto più di una congrega.

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