Acqua: Legambiente, road map con 3 priorità per tutela falde
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min

ROMA, 22 MAR - "Un tesoro nascosto sotto ai nostri piedi, a decine o centinaia di metri - ha commentato Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente - L'acqua di falda dev'essere riconosciuta e protetta, non solo come riserva idrica rinnovabile, ma anche come portatrice di un forte valore ambientale. Le tre priorità che oggi presentiamo vogliono offrire una sorta di road map per arrivare alla gestione condivisa e sostenibile delle acque sotterranee, come auspicato dalle politiche comunitarie, rendendole sempre meno vulnerabili e soggette alle conseguenze del sovra sfruttamento, dei cambiamenti climatici e dell'inquinamento". Legambiente ricorda - riportando dati ispra - che l'Italia è "un Paese a stress idrico medio-alto. Secondo gli ultimi dati Ispra, in Italia vengono consumati circa 26 miliardi di metri cubi di acqua all'anno: il 55%, è legato agli usi agricoli, il 27% a quelli industriali e circa il 18% per scopi civili. Relativamente al settore 'scopi civili', implicando acque di qualità elevata, nel 2018 sono stati prelevati più di 9,2 miliardi di metri cubi di acqua per uso potabile, di cui in media circa l'85% deriva dalle acque di falda". "Le Regioni più 'idrovore', essendo le più popolose - prosegue Legambiente - sono rappresentate dalla Lombardia (1,42 miliardi di m3), Lazio (1,16 miliardi di m3) e Campania (0,93 miliardi di m3). Alcune Regioni, come Umbria e Valle D'Aosta, dipendono totalmente dalle acque di falda, ciò significa che il 100% delle acque prelevate sono sotterranee; altre ne dipendono in maniera comunque significativa: 7 Regioni superano il 90% di dipendenza dalle loro acque sotterranee (Lazio, Trentino-Alto Adige, Campania, Lombardia, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia e Veneto) e 5 Regioni ne dipendono per più dell'80% (Piemonte, Calabria, Molise, Marche e Sicilia)".
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