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Aggressione a corteo Bari, 18 attivisti Casapound a processo



BARI, 15 APR - In quella aggressione "è stata usata la violenza come strumento di lotta politica, che è tipica dello squadrismo, storicamente manifestazione del partito fascista". Così il procuratore di Bari Roberto Rossi ha brevemente motivato la richiesta di rinvio a giudizio per i 18 attivisti di Casapound che non hanno chiesto riti alternativi, tra i quali il 45enne Giuseppe Alberga, responsabile del circolo Kraken, sede di CasaPound a Bari, dove sarebbe stato organizzato l'assalto squadrista. In quel luogo, sotto sequestro da allora, i militanti di CasaPound avrebbero raccolto armi e radunato uomini, provenienti da tutta la Puglia, in attesa del passaggio dei manifestanti antifascisti. Durante le successive indagini della Digos, nella sede furono poi rivenuti "oggetti chiaramente riconducibili alla ideologia fascista", come bandiere nere con fascio littorio e un busto di Benito Mussolini. Nel procedimento sono stati ammessi come parti civili Anpi, Rifondazione comunista, Comune di Bari, Regione Puglia e le quattro presunte vittime dell'aggressione: l'ex eurodeputata Eleonora Forenza, il suo assistente parlamentare Antonio Perillo, Giacomo Petrelli di Alternativa Comunista, Claudio Riccio di Sinistra Italiana, assistiti dagli avvocati Cesare Antetomaso, Michele Laforgia e Marco Milillo. Nei loro confronti i nove imputati ammessi alla messa alla prova dovranno pagare un risarcimento danni simbolico tra i 100 e i 300 euro.

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