Assolti anche primario e caposala
- direzione167
- 5 giu 2022
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DOPO L’ASSOLUZIONE DELL’INFERMIERA. ENTRAMBI RISPONDEVANO DI OMICIDIO CON DOLO

di Igor Greganti
BOLOGNA. Erano finiti imputati in conseguenza del processo a Daniela Poggiali. Ma l’ex infermiera dell’ospedale ‘Umberto I’ di Lugo è stata di recente assolta e scarcerata e ora cadono pure le pesanti accuse di cui erano stati chiamati a rispondere, loro che avevano la responsabilità dei reparti dove la donna lavorava. Il primario Giuseppe Re e la caposala Cinzia Castellani, attualmente in pensione, sono stati assolti perché il fatto non sussiste prima ancora dell’inizio del dibattimento. La Corte di assise di Ravenna ha infatti pronunciato una rara sentenza secondo l’articolo 129 del codice di procedura penale, concludendo così immediatamente il giudizio dove Re e Castellani erano accusati di omicidio volontario con dolo eventuale, perché, pur di fronte ai numerosi segnali di allarme, secondo la Procura ravennate, non avevano adottato tutte le misure in loro potere per scongiurare il decesso di Rosa Calderoni, 78 anni, morta l’8 aprile del 2014. Un delitto, sempre secondo la Procura di Ravenna, commesso con un’iniezione di potassio. Ma quest’impostazione, che portò a un ergastolo in primo grado, ha sbattuto contro tre assoluzioni di altrettante Corti di Appello, l’ultima arrivata in concomitanza con un analogo verdetto per un secondo omicidio, quello di un altro paziente, il 94enne Massimo Montanari. La Corte di Ravenna, presidente Michele Leoni, ha ora un mese di tempo per motivare un provvedimento che ha colto di sorpresa un po’ tutti. La pronuncia è arrivata infatti nell’udienza in cui si doveva decidere se il processo dovesse partire o essere rinviato. Procura e parti civili (i due figli di Calderoni e l’Ausl Romagna) avevano chiesto di celebrare il dibattimento, mentre le difese avevano chiesto un rinvio a marzo, dopo il deposito delle motivazioni della sentenza di appello, quando si sarà capito se sarà o meno impugnata. Re, originario di Palermo, abita a Bologna ed è difeso dall’avvocato Tommaso Guerini, mentre Castellani, di Copparo (Ferrara), residente nel Ravennate, è difesa dagli avvocati Paola Brighi e Piero Venturi. “La sentenza di oggi, che abbiamo accolto con estrema soddisfazione, mette fine a un tormento durato sette anni e mezzo”, ha detto il difensore di Re, avvocato Tommaso Guerini. Con una scelta di questo tipo, ha sottolineato, i giudici sono “per certi versi andata ‘oltre’ a una sentenza di assoluzione, riconoscendo la totale e assoluta estraneità del dottor Giuseppe Re rispetto ai gravissimi fatti che gli venivano contestati”. “In questa prospettiva, siamo di fronte a una sentenza che restituisce a un grande clinico e direttore dì medicina interna l’autorevolezza e il rispetto che gli sono dovuti dopo una lunga e brillante carriera”, prosegue Guerini, che inizialmente di- fendeva il medico insieme al professor Filippo Sgubbi, morto a luglio 2020.
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