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Atletica: a Doha due settimi posti per Tortu e Tamberi

Gimbo 'prendere schiaffi fa bene'. Filippo 'Lyles stratosferico'



DOHA, 13 MAG - Due settimi posti per i campioni olimpici Gianmarco Tamberi e Filippo Tortu nella tappa inaugurale della Wanda Diamond League a Doha, in una serata fortemente condizionata dal vento al Qatar Sports Club: rinviata la gara dell'asta con il primatista del mondo Armand Duplantis. L'oro dei Giochi nel salto in alto supera 2,20 alla terza prova e poi sbaglia per tre volte 2,24, l'ultimo frazionista della staffetta 4x100 di Tokyo si esprime in 20.41 nei suoi primi 200 metri dell'anno (+2.1 la brezza). Primato personale outdoor per Nadia Battocletti nei 3000 metri (8:50.66, undicesima), nona piazza nei 3000 siepi per Ahmed Abdelwahed (8:26.89). L'avvio stagionale, per Tamberi, è tutto in salita: a 2,16 colpisce con il polpaccio l'asticella, che balla e poi cade per il vento. Gli serve un secondo tentativo per farcela, mentre deve ricorrere al terzo per sbarazzarsi di 2,20. Non è serata quattro centimetri più su, a quota 2,24. Tre X e gara finita, settimo posto in classifica. "Prendere schiaffi fa sempre bene - le parole, amare, del saltatore delle Fiamme Oro -. Dare la colpa al vento sarebbe una scusa. Certo, le condizioni non hanno aiutato ma non è questo il problema. Ci sono problemi tecnici da risolvere, alti e bassi in allenamento e poca consapevolezza tecnica. Abbiamo iniziato le gare consci del fatto che non devo essere al top della forma in questo momento della stagione, ma questa performance è da cancellare e non andrà ripetuta a Birmingham il 21 maggio. Oggi non ho fatto salto in alto. Comunque non inficia minimamente il mio percorso verso i Mondiali di Eugene". Chi può sorridere è il coreano Woo Sang-hyeok, il saltatore più in palla del momento: con 2,33 si prende la miglior misura dell'anno all'aperto. Oltre al campione del mondo indoor, buone impressioni le desta anche il padrone di casa Mutaz Barshim già a 2,30 nella prima uscita dalle Olimpiadi di Tokyo e dalla medaglia d'oro condivisa con Gimbo. L'anemometro recita +2.1 nei 200 metri, un filo oltre il consentito. Da una sfavorevole prima corsia, Filippo Tortu non va oltre il settimo posto con 20.41 a tre decimi esatti dal primato personale siglato nello scorso settembre a Nairobi, nella sua ultima uscita sulla distanza, che quest'anno intende abbracciare con maggiore consistenza rispetto al passato. Lì davanti volano gli americani Noah Lyles (19.72) e Fred Kerley (19.75), più indietro il trinidegno Jereem Richards (20.15) e il canadese oro olimpico Andre De Grasse (20.15). Prima di Tortu gli altri due canadesi Aaron Brown (20.18) e Jerome Blake (20.25). L'analisi della gara dalla voce del 23enne brianzolo delle Fiamme Gialle: "iIl campione del mondo Lyles ha fatto qualcosa di stratosferico, io l'ho visto troppo da dietro per i miei gusti - osserva Tortu - sapevo che non avrei avuto una corsia agevole ma ho comunque preferito venire a gareggiare contro atleti di livello mondiale. Ho fatto fatica a correre la prima parte, così facendo nei secondi cento metri ne avevo un po' meno del solito. Ma non è andata male. Sui 200 stiamo lavorando bene e avrò l'occasione di dimostrarlo durante la stagione".

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