Attesa volatilità nei listini
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
MERCATI APERTI MA NON SARÀ UN LUNEDÌ COME ALTRI. JERUSALMI: PANICO INGIUSTIFICATO
di Sara Bonifazio

MILANO. Non sarà un normale lunedì per Piazza Affari, per quanto l’ad di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi ricordi che c’è un “business continuity plan” e non c’è motivo di aspettarsi che gli scambi non continuino come al solito. Consob monitora la situazione come di consueto e nella comunità finanziaria ricordano vigilie più tese come quella all’indomani del fallimento di Lehman Brothers o per i mercati asiatici dopo la decisione di mettere in quarantena l’intera metropoli di Wuhan. In quel caso la concomitanza con le festività del Capodanno cinese (prorogate per Shanghai e Shenzhen al 3 febbraio) ha fatto da cuscinetto ma non è riuscita ad evitare alla riapertura un crollo di quasi il 9 per cento.
Non è quello che ci si aspetta a Milano oggi, ma se nel corso del monitoraggio il quadro dovesse cambiare potranno essere valutati una serie di provvedimenti a partire dal ‘divieto di vendite allo scoperto’. Inoltre, fanno notare i gestori, il mercato italiano è già sceso in proporzione all’impatto del virus. “Abbiamo una situazione di ipervenduto: abbiamo vissuto una prima settimana solo in discesa senza rimbalzo, la settimana scorsa invece anche dopo l’intervento delle Banche Centrali ci sono stati anche giorni di rimbalzo e stabilizzazione.Nelle prossime sedute è facile aspettarsi ancora alti e bassi” commenta Carlo De Luca, responsabile dell’asset management di Gamma Capital Markets. “Nella stessa giornata i mercati passano da meno 3 a più tre, c’è un’illiquidità troppo forte, con compratori e venditori che passano da una parte all’altra in modo erratico. E’ complicato non solo lavorare ma anche proteggersi, non ci sono una domanda e un’offerta normali. Non sarà una settimana facile”.Tra i settori esposti quelli delle compagnie aeree europee, i produttori di beni di lusso e della moda che hanno Milano come hub e, anche se la produzione è stato assicurato non si fermerà, potrebbero soffrire i titoli dell’auto. E quindi i titoli come Lufthansa e Air France-KLM che volano su Malpensa, così come le compagnie aeree low cost easyJet, Ryanair e Wizz Air potrebbero essere tra quelli più venduti insieme ai titoli dei gruppi alberghieri come Accor e Inter Continental Hotels, o le compagnie di navigazione. Attenzione sui grandi gruppi del lusso come LVMH e Kering, Burberry e Swatch o Pandora che la scorsa settimana ha chiuso 30 negozi nel paese. Il quadro è complesso e fosco.“Stiamo bloccando un pezzo del paese, ristorazione e turismo pagheranno un conto salato, l’economia si fermerà ancora di più, questo condizionerà mercati finanziari e le banche dovranno reggere l’onda d’urto. Questo scenario ci sarà” non lo si può negare osserva Stefano Caselli, Prorettore per gli Affari Internazionali presso l’Università Bocconi e pro- fessore di Economia degli Intermediari Finanziari. “Ma l’Italia per una volta ha avuto il coraggio di prendere una misura drastica. Questo è un fatto che nella comunità internazionale è stato accolto positivamente: l’unione europea ci ha dato la possibilità di sforare sul deficit, l’Oms plaude all’Italia.Se l’Italia saprà tenere la barra dritta non sarei sorpreso che i mercati, che leggono in modo positivo le decisioni serie che vengono fatte rispettare, possano reggere. Sto percependo un certo ottimismo”.
















Commenti