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Berlusconi: “Mi candido”

QUIRINALE/IL CAV ANNUNCIA LA SUA DECISIONE AGLI ALLEATI SALVINI E MELONI



di Marcello Campo

ROMA. Silvio Berlusconi ha deciso: nei primi 10 giorni dell’anno, quando il confronto sul Quirinale entrerà nel vivo, ufficializzerà la sua candidatura. Lo ha annunciato durante il vertice dei leader del centrodestra, a Villa Grande, incontro che ha sancito, almeno in questa fase, l’assoluta unità della coalizione. Il Cavaliere si sarebbe detto sicuro di avere numeri certi in Parlamento: sul suo nome - è il suo ragionamento - ci sarebbero addirittura 150 voti di grandi elettori in più di quelli che ha già il centrodestra. E anche i franchi tiratori - avrebbe assicurato Berlusconi - non avranno alcuna rilevanza. Gli alleati non avrebbero posto alcuna obiezione, nè si sarebbe parlato di eventuali piani B o C. Nei giorni scorsi, lo stesso Berlusconi avrebbe ipotizzato, in caso di una imposssibilità a procedere con la sua canddatura, l’idea di mettere in pista Giuliano Amato. Ma ieri ha tirato diritto, senza offrire alcuna subordinata alla sua ennesima discesa in campo, raccogliendo, almeno a parole, la piena adesione degli alleati. Un protagonismo confermato anche dalla scelta di presentarsi davanti alle telecamere dopo mesi lontani dai riflettori. Via libera da Salvini, che con questo vertice, poche ore dopo il suo colloquio con Mario Draghi, può rivendicare il ruolo di leader e federatore di tutta la coalizione, ma anche di interlocutore privilegiato con lo stesso Presidente del Consiglio: “Sono pronto a impegnarmi e a mediare - ha detto il segretario leghista alla riunione - affinché si arrivi a un voto rapido e il più possibile condiviso, fermo restando che si dovrà fare i conti con una proposta di centrodestra che è maggioranza nel Paese e in Parlamento”. Poi, diretto al Cavaliere, ha aggiunto: “Se deciderai di candidarti, ti appoggeremo”. Stesso discorso per Fratelli d’Italia che, tuttavia, avrebbe chiesto a Fi e Lega di avere una consultazione permanente su ogni passaggio. Quindi hanno chiesto di spiegare il loro comportamento ove mai Draghi decidesse veramente di correre per il Colle. “Noi siamo tranquilli nell’appoggiare Berlusconi, semmai ad essere in difficoltà è chi appoggia anche Mario Draghi, se volesse candidarsi sul serio o, peggio per loro, se volesse lasciare il governo. Prima o poi ci dovranno dare delle risposte”, confida un alto dirigente del partito di Giorgia Melòni. Ma alla fine tanti parlano di un pranzo cordiale, seppure di lavoro, più che di una vera riunione politica. Prima di sedersi a tavola, i leader hanno chiacchierato nello studio del Presidente. Poi ricco menu: ravioli burro e salvia con pomodori freschi, tagliata di filetto di manzo, flan di cavolfiore e carciofi. E per dessert: babà. Comunque un incontro interlocutorio, visto che le decisioni verranno prese in una nuova riunione attorno al 10 gennaio. Intanto è stato utile, soprattutto all’esterno, per rilanciare l’immagine di una coalizione divisa al governo ma unità più che mai di fronte alle prossime sfide politiche, a partire appunto dalla madre di tutte le battaglie, quella per l’elezione del Presidente della Repubblica. Un clima di concordia rilanciato anche attraverso un video, con musica rilassante, diffuso sui social pieno di baci e abbracci tra tutti i leader sorridenti nel giardino di quella che una volta era la villa di Zeffirelli. Durante la riunione s’è anche ribadito che a giudizio di Fi e Lega l’esperienza di Draghi a Palazzo Chigi non deve essere interrotta anzitempo. E proprio sulle parole di ieri del premier, è emersa freddezza da parte di tutti: nessuno si sarebbe veramente sorpreso in modo particolare del senso del messaggio già noto, tuttavia si è notato come Draghi sia stato molto più esplicito, forse troppo a loro giudizio, di quanto si potesse immaginare. E chissà che questo leggero malessere attorno al suo nome, e per evitare rischi di una frammentazione della maggioranza che sostiene l’attuale governo- si ragiona in ambienti politici - non possa diventare più consistente anche l’ipotesi del Mattarella bis.

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