Black Friday frena i prezzi a novembre, il debito risale
- direzione167
- 5 giu 2022
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di Chiara Munafò
ROMA. L'inflazione rimane ferma a un tasso dello 0,2% a novembre, restando al livello più basso degli ultimi tre anni, mentre il debito riprende a salire, a ottobre, dopo due cali conse- 2.500cutivi, e le entrate tributarie aumentano del 24,5%. E' il quadro che emerge dalle ultime statistiche ufficiali dell'Istat e della Banca d'Italia. L'Istituto di statistica ha rivisto al ribasso la stima preliminare per novembre, che era di un'inflazione dello 0,4%, e spiegato che, sui dati definitivi, influiscono le promozioni del black friday, partite fin dalla metà del mese. L'indice mensile è addirittura negativo, in calo dello 0,2% mentre una crescita dei prezzi superiore alla media contraddistingue il carrello della spesa con i beni ali- mentari per la cura della casa e della persona (che segna +0,5%, come ad ottobre) e in particolare i prodotti alimentari freschi (+1,1%). I prezzi dei carburanti, intanto, continuano a registrare diminuzioni che, per il gasolio raggiungono il 4,7% nell'anno e per la benzina il 3,2%. Più in generale, l'Istat traccia un "quadro di stabilità dell'inflazione, solo di poco superiore allo zero" nel quale "l'ampliamento del periodo di promozioni legato al Black Friday ha determinato diversi effetti". Il 2019 si avvia così a concludersi con un'inflazione dimezzata rispetto a quella dell'anno precedente, lo 0,6% invece dell'1,2%, alla luce dei dati dei primi undici mesi dell'anno. Sette città sono addirittura in deflazione, a novembre, a partire da Bologna, dove i prezzi sono più bassi dello 0,5% rispetto a un anno fa. E vedono il segno meno anche Ancona, Reggio Emilia, Trento, Potenza, Cagliari e Aosta. L'Unione nazionale consumatori stima che, per i bolognesi, la gelata dei prezzi si traduce in un risparmio di 185 euro per una famiglia di tre persone. Federconsumatori calcola, invece, che per la famiglia tipo questo livello dei prezzi si traduce in un aumento dei costi della vita di 64 euro e mezzo. Tornando al quadro macroeconomico, la Banca d'Italia ha diffuso i nuovi dati sul debito, salito di 7,5 mld a ottobre rispetto al mese precedente, fino a 2.446,8 miliardi, e sulle entrate fiscali. Più in dettaglio, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 7,2 miliardi e quello delle Amministrazioni locali di 0,5 miliardi, mentre il debito degli Enti di previdenza è diminuito di 0,2 miliardi. Le entrate dello Stato hanno visto, invece, un balzo di 7,7 miliardi rispetto a ottobre 2018, fino a 39,1 miliardi di euro.
















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