Calabria, conta dei danni
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
INCENDI/CURCIO ARRIVA IN VISITA, MATTARELLA SORVOLA L’ORISTANESE

ROMA. In una Calabria divorata da giorni dalle fiamme, con 11mila ettari andati in fumo, è arrivato ieri mattina il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, per verificare sul campo la situazione. Mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visto con i propri occhi i danni causati dal fuoco, sorvolando le zone dell’oristanese colpite dai gravissimi incendi di fine luglio. “Vedere direttamente la devastazione provocata dagli incendi fa comprendere l’immensa portata dei danni provocati alla vita dei comuni colpiti e al loro territorio e del pregiudizio arrecato al futuro dei giovani” ha detto il capo dello Stato, lanciando un monito: “Chi se ne è reso colpevole ha sulla coscienza una gravissima responsabilità”. E anche ieri i roghi non hanno accennato a fermarsi. Sono 30 gli interventi effettuati dai canadair e dagli elicotteri della flotta aerea dello Stato in diverse regioni italiane. Mentre si aggiunge un’altra vittima al triste bilancio dei cinque morti registrati nei giorni scorsi. Non ce l’ha fatta il cinquantatreenne di San Leucio del Sannio che due giorni fa era rimasto gravemente ferito nel tentativo di spegnere un incendio in un terreno di sua proprietà nel comune di Ceppaloni, in provincia di Benevento. In Calabria, però, sembra registrarsi un “certo miglioramento della situazione degli incendi, anche se il dato va preso con estrema cautela” ha detto Curcio al termine di una riunione del Centro coordinamento soccorsi a Reggio Calabria, spiegando di essersi recato lì “per portare un supporto operativo ed esprimere la vicinanza del Presidenza del Consiglio dei Ministri, e del Presidente Mario Draghi”. Facendo la conta dei danni, in Calabria è stato “stimato, grazie alle immagini satellitari, che 11 mila ettari di aree sono state colpite da fuoco”. “La Calabria è molto colpita - ha sottolineato Curcio -, ma anche altre regioni, come la Sicilia e la Sardegna sono altrettanto ferite. C’é una campagna antincendi che é tutt’altro che finita e c’è ancora da andare avanti”. Proprio in Sicilia il presidio e il controllo del territorio ha scongiurato la scorsa notte l’innesco di nuovi incendi sulle Madonie, devastate dalle fiamme negli ultimi giorni. I vigili del fuoco e forestali sono intervenuti spegnendo in pochissimo tempo piccoli focolai. “Secondo me c’è una regia che vuole portare le persone ad abbandonare queste terre” ha detto il sindaco di Petralia Sottana Leonardo Iuri Neglia. Paura nella notte anche alle porte di Roma dove il fuoco sta bruciando la riserva naturale di Monte Catillo a Tivoli. Intorno alle 2 le fiamme sono arrivate a ridosso del centro abitato. Evacuate circa 25 famiglie che vivono in tre palazzine e la comunità Don Bosco dove erano presenti 30 persone, di cui 10 minorenni. Vigili del fuoco, carabinieri e protezione civile sono impegnati sul rogo che ha due fronti. Anche ierin sono continuati i lanci d’acqua con due canadair e due elicotteri nelle zone più impervie. E il presidente della Regione Nicola Zingaretti ha firmato la dichiarazione dello stato calamità naturale, fino al 30 settembre, sull’intero territorio regionale per la grave recrudescenza degli incendi di questi ultimi giorni. Dal 2 agosto sono quasi 600 incendi che hanno richiesto, in soli 10 giorni, oltre 320 ore di volo degli elicotteri regionali e circa 1.200 interventi del volontariato di protezione civile. Sono durate quasi dieci ore, invece, le operazioni di spe- gnimento del vasto rogo divampato nel tardo pomeriggio di ieri sulla litoranea adriatica che collega Porto Badisco a Santa Cesarea Terme, nel Basso Salento. 45, secondo una prima stima, gli ettari di bassa macchia mediterranea divorati dal fuoco. Secondo una stima di Coldiretti, è di oltre diecimila euro a ettaro il costo per la collettività dell’emergenza incendi, con boschi e macchia mediterranea inceneriti dalle fiamme, animali morti, alberi carbonizzati, oliveti e pascoli distrutti e fiamme che arrivano a lambire le città.
Comments