Conto alla rovescia per i fondi Ue
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Recovery/Iter in dirittura d’arrivo. All’Italia prima tranche di 25 miliardi

di Chiara De Felice
BRUXELLES (Belgio). Il conto alla rovescia per i fondi del Recovery è quasi terminato: tra una settimana l’Italia e gli altri dieci Paesi del primo gruppo di Pnrr approvati dalla Commissione potranno festeggiare il via libera definitivo ai loro piani e probabilmente già conoscere il giorno esatto in cui il pre-finanziamento si materializzerà nelle loro casse. La festa sarà anche più grande perché domani la Commissione europea certificherà quelle che ormai sono aspettative ampiamente diffuse, sia in Italia che all’estero, di una crescita del Pil molto più ampia del previsto, proiettata quest’anno verso il 5%. Numeri che spingono il ministro dell’Economia Daniele Franco a “guardare con cauto ottimismo al futuro”. Tutto è già pronto per l’Ecofin del 13 luglio che dovrà pronunciarsi definitivamente sui piani di rilancio dei Paesi più rapidi a presentare i Pnrr a Bruxelles, tra cui l’Italia. Gli sherpa dei ministri dell’economia e delle finanze hanno esaurito il dossier già nella riunione di venerdì scorso, segno che il dibattito ha seguito l’iter previsto, senza sorprese o supplementi di verifiche. I ministri dei 27 dovranno quindi soltanto approvare formalmente, praticamente senza discussione, i piani con cui i primi dieci Paesi si impegnano a fare riforme e investimenti con i fondi del Recovery. L’Italia avrà subito - ovvero entro fine luglio - i primi 25 miliardi di euro. Un’altra tranche potrà chiederla in autunno, ed ottenerla dopo che avrà dimostrato di essere in regola con la tabella di marcia delle misure previste dal Pnrr. I fondi possono essere chiesti due volte all’anno, e vengono erogati dopo che la Commissione verifica il rispetto degli impegni. Bruxelles ha finora già raccolto sui mercati 35 miliardi con i bond del Next Generation EU, e un’altra emissione è prevista per fine luglio, per arrivare a 50. L’obiettivo è arrivare a 80 entro l’anno. Con l’economia in ripresa e il Recovery in arrivo, Bruxelles domani vedrà al rialzo per tutti le previsioni economiche di febbraio scorso. Ci saranno solo Pil e inflazione, e per l’Italia la stima di crescita del 4,2% è destinata a salire attorno al 5%. Del resto, i dati economici sono tutti più che positivi. L’ultimo è l’indice Markit Pmi dei servizi in Italia che è salito a 56,7 punti a giugno dai 53,1 di maggio, registrando il secondo incremento mensile consecutivo dell’attività terziaria. E l’Indice composito della Produzione ha registrato a giugno 58.3, segnando un aumento rispetto a 55.7 di maggio e segnalando il più rapido rialzo della produzione del settore privato italiano da gennaio 2018. Anche sul fronte delle entrate statali le cose vanno bene: nei primi 5 mesi dell’anno le entrate tributarie erariali ammontano a 169.667 milioni di euro, segnando un incremento di 19.936 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+13,3%). La scommessa sarà ora trasformare l’ampio rimbalzo del Pil in una crescita duratura e sostenibile. A molto penserà il Recovery, assieme agli sforzi dei governi per dare una svolta alle loro economie favorendo la trasformazione verde e digitale. Sempre se nel mezzo dello sforzo non dovesse intervenire un nuovo rischio sanitario legato alle varianti del Covid. Anche la Bce tiene gli occhi puntati su una simile eventualità, motivo per cui continua a sostenere la necessità di proseguire sia con lo stimolo monetario che con gli aiuti pubblici all’economia.
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