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Corruzione:Salvi, ora sfida è convenzione Onu su cybercrime




ROMA, 13 DIC - "La nostra prossima sfida è la definizione di una Convenzione Onu sul Cybercrime". Lo ha detto Giovanni Salvi, procuratore generale presso la Corte di Cassazione e presidente del comitato scientifico della Fondazione Vittorio Occorsio, nel corso dell'evento "La lotta alla corruzione internazionale da Palermo a Merida. Le sfide derivanti dalle criptovalute e i nuovi percorsi di recupero dei beni". Lo riporta una nota. L'evento si è tenuto oggi, nell'ambito dei lavori della Nona sessione della Conferenza degli Stati membri della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, in corso a Sharm El-Sheikh. Ad organizzarlo la rappresentanza permanente d'Italia presso le organizzazioni internazionali a Vienna, l'Undoc e la fondazione Vittorio Occorsio. Oltre a Salvi, tra i partecipanti: Francesco Viganò (componente del Comitato Scientifico Fvo e giudice costituzionale), Alan Bacarese (vicedirettore della Banca Mondiale), Ghada Waly (vicesegretaria Generale delle Nazioni Unite). L'evento, ha ribadito l'importanza di temi quali "l'acquisizione nel patrimonio pubblico dei beni che costituiscono il prezzo e il profitto del reato come strumento di contrasto al crimine transnazionale e alla corruzione e la definizione di un approccio efficace verso la diffusione dell'uso di criptovalute a fini criminali". La fondazione Vittorio Occorsio ha preso parte alla Conferenza nel ruolo di think tank sull'Intelligenza artificiale e il cybercrime. Secondo Salvi "nel contesto attuale, l'aumento sempre più consistente del volume, della varietà, della velocità di gestione delle transazioni, dovuto anche all'enorme aumento delle prestazioni dei computer costituisce un'ulteriore difficoltà nell'accesso alle informazioni, elemento cruciale per il rispetto della legge". E ha aggiunto: "Nella competizione tra l'immaginazione criminale e l'applicazione concreta della legge, chi arriva in ritardo perde sempre".

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