Covid e contagi,l'ombra del virus sul voto per Colle
- direzione167
- 5 giu 2022
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Da voto scaglionato a sanificazione,resta incognita infetti

ROMA, 12 GEN - L'incognita Covid incombe a Montecitorio sull'elezione del presidente della Repubblica. La crescita dei contagi con il dilagare della variante omicron impone sempre maggiore attenzione per garantire al massimo la sicurezza dei 1009 grandi elettori che saranno chiamati dal 24 gennaio a scrivere su una scheda il nome del nuovo inquilino del Quirinale. Un'operazione complessa ed istituzionalmente delicata su cui grava soprattutto il rischio che senatori, deputati e delegati delle regioni non possano entrare nel Palazzo per votare perchè contagiati o in quarantena: con assenze che potrebbero avere un'influenza non da poco sul risultato finale. Da alcuni giorni solo alla Camera si viaggia su una quarantina di deputati cui viene interdetto l'accesso nel Palazzo perchè contagiati o in isolamento (diversi sono pure i dipendenti di Montecitorio), e più o meno la metà sarebbero i senatori nella stessa condizione. Il Cts interno di Montecitorio continua a monitorare la situazione, e domani mattina si terrà una riunione congiunta dei collegi dei Questori di Camera e Senato. Ma da quell'incontro non ci si aspettano grandi notizie se non quelle giù ampiamente trapelate: come quella, già attuata in entrambi i rami del Parlamento per le fiducie, delle votazioni scaglionate per orario, in maniera da diminuire al massimo il rischio di assembramento tanto in Aula quanto nelle sale attigue. Il cortile d'onore verrà coperto da un grande gazebo proprio per avere spazi aggiuntivi in prossimità dell'Aula, e gira qualche indiscrezione sui "catafalchi", le cabine che vengono allestite al centro dell'Emiciclo per garantire la segretezza del voto ai grandi elettori. A partire da quella secondo cui nelle cabine, dove chiaramente la circolazione dell'aria non è ottimale, potrebbero esserci delle lampade a speciali a raggi ultravioletti come quelle installate in alcuni ascensori per consentirne la disinfezione continua. Passando per il gel disinfettante all'entrata e all'uscita da ciascun catafalco, in maniera da igienizzarsi prima e dopo aver votato. Si parla anche di uno spoglio delle schede fatto con i guanti, riducendone al massimo il passaggio di mano. E per un tampone molecolare obbligatorio cui sottoporsi tutti il giorno del giuramento del Capo dello Stato. Accorgimenti che, tuttavia, non risolvono un delicatissimo problema a monte, specie in caso di numeri risicati: quello della impossibilità per i grandi elettori eventualmente infettati dal virus di entrare nel Palazzo. Lì ogni soluzione è squisitamente politica, e il cerino è in mano a Roberto Fico, che presiede il Parlamento in seduta comune. E' presumibile che il tema venga affrontato nella conferenza dei capigruppo che si terrà domani pomeriggio.
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