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Covid: in caso di ricovero rischi simili con Omicron e Delta

In terapia intensiva 17,6% dei ricoverati Omicron e 25% Delta



ROMA, 26 APR - Omicron non è una variante innocua. A confermarlo arriva anche uno studio della Johns Hopkins, pubblicato su eBioMedicine, che mostra come, in caso di ricovero ospedaliero per Covid-19, il rischio di avere bisogno di ossigeno supplementare o di finire in terapia intensiva non è molto diverso tra i pazienti infettati con Omicron e quelli infettati con Delta. "È opinione comune che la variante Omicron sia meno grave delle varianti precedenti. Il nostro studio ha mostrato che se è vero che i pazienti con Omicron avevano una probabilità significativamente inferiore di essere ricoverati in ospedale, tuttavia, in caso di ricovero, hanno dovuto affrontare un rischio di malattia grave paragonabile ai pazienti ricoverati con la variante Delta. Per molti Omicron non è stata affatto un'infezione lieve", spiega Heba Mostafa, autore principale dello studio. Nel dettaglio, i ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 2.000 pazienti risultati positivi al Covid-19 tra fine novembre e fine dicembre 2021. Il confronto tra i dati ha fatto emergere che coloro che si infettavano con Omicron avevano solo il 3% di possibilità di finire in ospedale rispetto al 13,8% di chi contraeva la variante Delta. Tuttavia, in caso di ricovero, le differenze tra i due gruppi di pazienti si affievolivano: il 67,6% dei pazienti con Omicron ha avuto bisogno di ossigeno supplementare rispetto al 73% dei pazienti con Delta; il 17,6% dei pazienti con Omicron è stato ricoverato in terapia intensiva rispetto al 25,4% dei pazienti Delta. Lo studio non ha riscontrato differenze significative nella carica virale tra i pazienti con Omicron e quelli con Delta. Per i ricercatori i risultati dello studio dimostrano "l'importanza di non sottovalutare Omicron e le possibili varianti future".

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