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Covid: studio, naso e gola 'bloccano' Omicron nei polmoni

Ricerca Ateneo Verona,carica virale 4 volte superiore alle altre



VERONA, 04 MAR - Il motivo della maggiore infettività di Omicron sta nel naso e nella gola. A confermare l'ipotesi è un recente studio clinico pubblicato sulla rivista scientifica internazionale "Journal of Infection" e curato dall'Università di Verona in collaborazione con l'ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda (Verona). La ricerca dimostra come soggetti infettati dalla nuova variante di SARS-CoV-2 presentino una carica virale molto elevata proprio nel naso-faringe, fino a quattro volte superiore rispetto ai soggetti colpiti dalle precedenti varianti Alfa e Delta. E proprio l'alta concentrazione nelle alte vie respiratorie permetterebbe al sistema immunitario di fare da "barriera", rendendo più difficoltoso il passaggio dell'infezione ai polmoni. Lo studio clinico, coordinato dal presidente della Scuola di Medicina e chirurgia dell'ateneo scaligero Giuseppe Lippi, è stato condotto da Gian Luca Salvagno, docente di Biochimica clinica e direttore del Laboratorio Analisi dell'ospedale Pederzoli, e da Martina Montagnana, docente di Biochimica clinica dell'università, in collaborazione con Brandon M. Henry, ricercatore del Texas Biomedical Research Institute di San Antonio (Usa). "Proprio l'elevata carica virale nel naso-faringe - spiegano i ricercatori - contribuirebbe a spiegare la maggior infettività osservata in molti studi epidemiologici della variante Omicron, così come la sua intensa diffusibilità in circostanze favorevoli al contagio, ad esempio durante raduni di massa senza che le persone utilizzino le mascherine. Contestualmente, la dimostrazione di una superiore capacità replicativa del virus nelle alte vie respiratorie contribuirebbe a giustificare la minor severità osservata in pazienti con infezione da variante Omicron rispetto ai precedenti stipiti virali, poiché ciò consentirebbe al sistema immunitario di reagire più rapidamente ed efficacemente al virus, prima che l'infezione interessi diffusamente i polmoni", concludono.

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