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De Vito torna e spacca il M5S

ROMA/L’EX PRESIDENTE DIRIGE L’ASSEMBLEA DOPO LA SCARCERAZIONE: “DOVE ERAVAMO RIMASTI?”


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ROMA. Sorridente, sereno ma, soprattutto, uomo libero. A 24 ore dalla sua scarcerazione, Marcello De Vito torna in Campidoglio, a sedere sullo scranno riservato al presidente del consiglio comunale, lo stesso che era stato suo fino al 20 marzo scorso, quando venne arrestato nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio della Roma. Entra inAula Giulio Cesare, saluta i consiglieri presenti in quel momento in consiglio, compresi quelli di opposizione, e poi apre la seduta con il detto latino "Heri dicebamus", vale a dire "dunque, dove eravamo rimasti".

De Vito arriva con largo anticipo in Campidoglio, accompagnato da chi negli ultimi otto mesi gli è stato vicino, dalla moglie alla sorella, gli affetti più cari che lo hanno sostenuto prima durante i mesi di carcere e poi in quelli ai domiciliari. Oggi è un uomo libero, e - come pre- visto dalla legge Severino - è tornato al suo posto. "A seguito dell'ordinanza di revoca degli arresti domiciliari - le parole con cui la vicaria, Sara Seccia, ha aperto la giornata inAula Giulio Cesare - per Marcello De Vito decade la sospensione della carica di consigliere e presidente dell'Assemblea capitolina e vengono meno le condizioni per la supplenza del consigliere Roberto Allegretti, il cui mandato ha termine". "È un piacere e un onore rientrare in quest'aula e ritrovare i colleghi", le poche parole del presidente tornato al suo posto. Un momento di silenzio, poi gli applausi di chi stava assistendo all'assemblea, tra cui anche l'ex presidente del III Municipio, Roberta Capoccioni. Al termine di una breve seduta, al rientro in Aula si cambia registro e agli applausi si sostituiscono le critiche dell'opposizione, compresa la fuoriuscita M5S Cristina Grancio, che abbandona l'Aula. A guidare però la rivolta di almeno la metà dei pentastellati capitolini è proprio Enrico Stèfano, già vicepresidente vicario d'aula, che si dimise in polemica col mancato passo indietro di De Vito. È lui che chiede di riflettere "sull'opportunità di avere De Vito presidente". E lo stesso interessato, forte di avere dalla sua almeno la metà dei consiglieri 5s, replica: "presentatemi la revoca firmata da 24 consiglieri e ne discutiamo". Le opposizioni ribollono. Fratelli d'Italia e Partito Democratico, per bocca dei propri capigruppo, lo invitano a "riflettere sull'opportunità politica della sua permanenza come presidente

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