Delfin/DelVecchio:lavoro per la stabilità di Medio banca e Generali
- direzione167
- 5 giu 2022
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di Sara Bonifacio
MILANO. Per la prima volta, dopo l'uscita di Unicredit che lo ha portato ad essere il primo azionista di Mediobanca, Leonardo Del Vecchio , presidente di Delfin, parla del suo investimento che abbraccia la galassia Generali, improntato all'italianità e in un orizzonte di lungo periodo. All'Italia "servono investitori e imprenditori in grado di sviluppare le sue imprese. Sono un imprenditore italiano e il mio percorso testimonia, da sessant'anni e con fatti concreti, il mio amore e l'attaccamento per questo Paese. È con tale spirito che, sostenuto dalla mia famiglia, ho deciso di realizzare questo investimento in un settore in cui l'Italia deve giocare da protagonista" spiega Del Vecchio che ha in mano il 9,889% di Mediobanca e il 4,86% di Generali, di cui Mediobanca è primo azionista con il 13 per cento.
"Il mio obiettivo è contribuire a creare un azionariato stabile che aiuti le società a crescere e avere successo nel mondo" dice il presidente di Delfin sulla premessa per cui "Mediobanca e Assicurazioni Generali rappresentano un pezzo strategico del nostro sistema economico e hanno bisogno di stabilità". Nelle scorse settimane era stato ventilato volesse arrivare al 20%, un'operazione che avrebbe bisogno dell'autorizzazione di Bankitalia e della Bce, ma che - a valle dell'uscita di Unicredit - resta congelata. È anche l'occasione per tendere la mano all'ad di Mediobanca, il cui piano appena presentato ha già ha ricevuto l'apprezzamento della Borsa e degli analisti. "Il piano di Mediobanca presentato da Alberto Nagel presenta obiettivi sfidanti che vanno nella direzione auspicata da Delfin", dice Del Vecchio aggiungendo di "apprezzare lo sforzo fatto dal management" e di essere "soddisfatto dei risultati economici raggiunti" dall'istituto.La strategia di piazzetta Cuccia che traguarda al 2023 è incentrata sulla crescita: dei ricavi, dell'utile ma soprattutto della remunerazione ai soci (2,5 miliardi da distribuire in quattro anni, il 50% in più di quanto fatto nell'ultimo quadriennio). E alle critiche di Del Vecchio che muovevano da un utile a suo parere troppo dipendente da Generali e dal credito al consumo risponde con un progetto di rafforzamento, nel wealth management ma anche nel consumer e non ultimo sfatando un tabù: "Oggi non ci sono ipotesi e discussioni in corso" ma se si prospettasse una grande acquisizione Mediobanca potrebbe anche cedere tutto il 12,9% in Generali.
















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