Disuguaglianza globale
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
RAPPORTO OXFAM: ECONOMIA INGIUSTA E SESSISTA

ROMA. La disuguaglianza economica si sta allargando in tutto il mondo e le donne in particolare ne avvertono gli effetti, perché il lavoro di cura rimane sottovalutato. Lo rivela il rapporto ‘Time to Care’ pubblicato ieri da Oxfam, confederazione di organizzazioni non profit per la riduzione della povertà globale attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo. Secondo questo rapporto, i 22 uomini più ricchi del mondo possiedono maggiore ricchezza di tutte le donne presenti in Africa, 325 milioni di persone. “Quando 22 uomini hanno più ricchezza di tutte le donne africane messe insieme, è chiaro che la nostra economia è semplicemente sessista”, ha dichiarato Danny Sriskandarajah, amministratore delegato di Oxfam in Gran Bretagna. Il rapporto è stato pubblicato prima del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, dove i leader mondiali si incontreranno questa settimana, e mette in evidenza come le donne siano “sottovalutate cronicamente” per il lavoro di assistenza non retribuito, ha affermato Sriskandarajah. “Se i leader mondiali che si incontrano questa settimana sono seriamente intenzionati a ridurre la povertà e la disuguaglianza, devono urgentemente investire in cure e altri servizi pubblici che facilitino la vita delle persone con responsabilità di cura e contrastino la discriminazione che frena donne e ragazze”, ha affermato. Gli uomini non solo possiedono oltre il 50% di ricchezza in più rispetto alle donne, ma controllano anche il processo decisionale dei governi. In media, le donne rappresentano infatti solo il 18% dei ministri e il 24% dei parlamentari a livello globale. Il problema della disuguaglianza colpisce non solo le donne, visto che più della metà della popolazione mondiale prova a sopravvivere con 5,50 dollari al giorno o meno, secondo i dati della Banca mondiale. Oxfam rileva che il numero totale mondiale di 2.153 miliardari ha più ricchezza dei 4,6 miliardi di persone più povere, oltre la metà della popolazione mondiale. “In Italia la situazione è altrettanto allarmante, basti pensare che l'1% degli italiani possiede più di quanto detenuto dal 70% della popolazione e che un terzo dei figli di genitori meno abbienti è destinato a rimanere fermo al gradino più basso della scala socio-economica” dichiara Paolo Capone, Segretario generale dell'Ugl.
















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