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E Milano torna a “bere”

CORONAVIRUS/LA CITTÀ NON VUOLE CHUDERSI E SI PREPARA AL RITO DELL’APERITIVO



di Michele Nana

MILANO. Milano si prepara a vivere il suo primo weekend ai tempi del Coronavirus, con molte limitazioni ma anche nuove opportunità che la città si è inventata per attraversare questo momento difficile. Lo spirito è quello di non chiudersi e non fermarsi, come recita l'hashtag lanciato in questi giorni e condiviso da molti sui social #milanononsiferma. Se teatri, cinema e musei sono chiusi, per rispettare l'ordinanza della Regione Lombardia che sarà in vigore al momento fino all'1 marzo, il fine settimana di chi non vuole rinunciare alla cultura sarà all'insegna dello streaming.Il comico e attore, Enrico Bertolino, ha deciso di fare il suo show sabato sera via Facebook, il teatro arriva così a casa dei cittadini con un titolo azzeccato "Sapessi come è strano stare chiusi in casa a Milano". E anche la Cineteca di Milano in questo periodo di chiusura ha deciso di mettere online il suo catalogo di film che si potrà vedere in streaming. Virtuali saranno le visite al Museo della Scienza e della Tecnologia che ha lanciato un'iniziativa sui canali social per continuare a raccontare le sue collezioni con video online.Un rito collettivo quasi sacro nella Milano da bere, l'aperitivo, non si ferma con il contagio da Covid-19: via libera all'happy-hour, ma non al bancone e anche alla cena fuori perché l'ordinanza non limita l'apertura di ristoranti e bar, ma prescrive il rispetto del numero dei coperti e il servizio al tavolo per evitare assembramenti. Ma se c'è la psicosi e le persone preferiscono restare a casa, come si è visto in questi giorni in una Milano semi deserta compli- ci anche le partenze per il ponte del Carnevale ambrosiano, allora è il ristorante che arriva dai clienti, con il take-away che non si limita solo a fast-food, pizze e hamburger. Un ristoratore di Monza, specializzato in cucina creativa di pesce, consegna a casa piatti raffinati come carpacci di branzino e risotti al tartufo e gambero, un modo per combattere la crisi.Sarà una domenica diversa per i fedeli ambrosiani: con il Coronavirus si sono svuotate anche le chiese perché non si possono celebrare messe. Per questo la Diocesi di Milano ha deciso di trasmettere la messa delle 11 che apre la Quaresima, celebrata dall'arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini dalla Cripta del Duomo, in diretta tv su Rai3. A Milano in una settimana di divieti è arrivata una buona notizia, riaprono gli impianti sportivi per gare e allenamenti anche se a porte chiuse, come ha deciso Regione Lombardia. Nonostante l'ottimismo e la voglia di andare avanti i divieti pesano e c'è chi come il direttore del Piccolo Teatro di Milano, Sergio Escobar, rilancia l'appello a riaprire la città del sindaco, Giuseppe Sala. Se la chiusura dei teatri dovesse permanere sarebbe "insostenibile - ha spiegato - e de- terminerebbe la chiusura, non per fallimento, ma per cause di forza maggiore dei teatri".In città c'è ancora preoccupazione per i contagi e gli avvocati di Milano protestano per i "rischi" durante le udienze. Con "molti avvocati e molti detenuti, tutti nella stessa aula, ovviamente così è impossibile rispettare la distanza di due metri e i presidi igienico sanitari non ci sono, così non va bene, la situazione è molto grave", ha denunciato fuori da un'aula del Palazzo di Giustizia di Milano l'avvocato Ivano Chiesa. L'appello dei legali è quello di arrivare alla "immediata sospensione dell'attività giudiziaria non urgente" fino al 2 marzo.

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