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Energia: Decaro, senza nuovi fondi ci sarà taglio servizi

Per l'energia "mancano all'appello 350 milioni



ROMA, 13 APR - Per il caro energia rischiamo di trovarci con le città al buio e "se non arrivano nuovi fondi, saremo costretti a tagliare i servizi ai cittadini: oltre a illuminare le città, noi raccogliamo i rifiuti, gestiamo il trasporto. Paghiamo pure per il riscaldamento delle scuole, che è una funzione statale". Lo dice in un'intervista al QN Antonio Decaro, presidente dell'Anci e primo cittadino di Bari. Si è arrivati a questo punto perché "sono diminuite le entrate fiscali e sono aumentate in modo dirompente le spese per l'energia - aggiunge - i 200 milioni stanziati dal governo per il primo trimestre del 2022 sono largamente insufficienti per coprire i costi che abbiamo sostenuto fino a marzo, immaginiamoci per i prossimi mesi. A questo bisogna aggiungere le risorse ingenti destinate al Welfare per far fronte sia all'emergenza Covid sia all'accoglienza dei profughi dall'Ucraina". Nell'accoglienza dei profughi "sono impegnati direttamente i nostri servizi sociali, i mediatori culturali - necessari per seguire i bimbi ucraini che vanno scuola e non parlano la nostra lingua - li abbiamo assunti noi, facciamo noi la rendicontazione delle associazioni no-profit - spiega - Ci viene dato il rimborso di 45 euro al giorno per ogni bambino, ma in molte regioni questa cifra è la metà di quello che serve". Per l'energia "mancano all'appello 350 milioni, solo per i primi tre mesi dell'anno. Poi c'è il resto". Al governo si chiede "di poter utilizzare subito gli avanzi di bilancio per la spesa corrente". Poi "chiediamo di dare attuazione alla legge del 2019 che prevede che gli interessi sui mutui accesi anni fa dai comuni per le opere pubbliche siano a carico dello Stato. E di coprire quello che manca". Il ministro Franco "capisce bene la portata del problema e ci ha assicurato che il governo farà il possibile. Speriamo bene".

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