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Eni: scenario complesso, ma la società è più forte


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ROMA. Lo scenario è il "più complesso" degli ultimi 70 anni, con la crisi economica innescata dalla pandemia del coronavirus. Ma Eni in questi anni si è trasformata ed è oggi "più forte e resiliente" e in grado di adattarsi rapidamente ad un mercato in continua evoluzione. E' il messaggio rassicurante che l'a.d. della società petrolifera Claudio Descalzi, rivolge agli azionisti in vista dell'assemblea del 13 maggio, che lo ri- confermerà per il terzo mandato. Riunione che quest'anno, a causa dell'emergenza, si svolgerà senza soci (presente solo il rappresentante designato dalla società), ai quali viene quindi anticipato tutto online per consentire di decidere in tempo utile il voto. Nel contesto di una crisi economica vicina ai livelli della grande recessione degli anni '30, il settore dell'Oil & Gas vive una "complessità ancora maggiore" perché agli effetti della pandemia si sovrappone il crollo dei prezzi delle commodities, spiega Descalzi: "Questa situazione ci richiede uno sforzo importante per continuare a generare valore", ma l'Eni si è costruita negli ultimi 6 anni una buona corazza. Ci si è attivati fin da subito per reagire alle criticità con la revisione del piano industriale (per il 2020 e in parte il 2021) che, iniziata a inizio marzo, "dovrà essere implementata con rigore e disciplina", sottolinea Descalzi, spiegando che è stata avviata anche una revisione dei costi delle strutture e che comunque oltre alle azioni messe in campo, la società può contare su su una situazione patrimoniale solida e circa 16 miliardi di liquidità. Oggi Eni è "resiliente e solida, capace di affrontare anche un momento così difficile e drammatico", assicura anche la presidente uscente Emma Marcegaglia (al suo posto il Tesoro ha indicato Lucia Calvosa) che, rivolgendo un ringraziamento e apprezzamento a Descalzi per il lavoro svolto, definisce la sua permanenza al timone della società "un segnale rassicurante per tutti gli investitori". Marcegaglia chiarisce anche che le indagini interne sull'avviso di garanzia ricevuto a settembre dall'a.d. sulle attività in Congo, "non hanno rilevato allo stato evidenze della commissione del reato ipotizzato o della mancanza di correttezza delle dichiarazioni rilasciate" dallo stesso a.d. Guardando avanti, l'incognita resta il prezzo del greggio: se dovesse restare ai bassi livelli di oggi, "dovremo intraprendere ulteriori azioni per continuare a difendere la nostra società", avverte Descalzi. Resta confermato invece l'impegno nella transazione energetica: "Restano indiscussi i nuovo sfidanti obiettivi di decarbonizzazione al 2050", obiettivi "concreti" che l'Eni ha già dimostrato di sapere implementare. Prosegue intanto la gestione della pandemia, con la prosecuzione dello smart-working per 21.500 dipendenti (70%) in Italia e all'estero (i presidi ne- gli uffici verranno ampliati "gradualmente" ma resteranno "contenuti"). Sul fronte dell'emergenza da Eni è arrivato anche un supporto concreto al Paese con un impegno complessivo di 35 milioni di euro a diverse strutture ospedaliere, cui si aggiungono i 600 mila euro alla Croce Rossa grazie al contributo dei dipendenti che hanno donato le loro ore di lavoro.

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