Essilux forte: l’emergenza non frena la crescita
- direzione167
- 5 giu 2022
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MILANO. Un 2019 molto forte, dividendo notevole, per ora scarsi impatti dal coronavirus sia sulle vendite sia sulle stime per l'intero anno in corso, che viene visto ancora in crescita. I conti di Es- silorLuxottica vanno bene, ma si sta preparando un nuovo confronto nella governance tra la parte italiana e quella francese, quest'ultima indebolita dal buco da 185 milioni in un 'suo' stabilimento Thailandia che ha portato al ridimensionamento di due manager di Parigi. Ha rischiato anche l'amministratore delegato di Essilor, Laurent Vacherot, a un passo dalla sfiducia in Cda, ma Leonardo Del Vecchio, più che un cambio di management, per ora chiede una chiara assunzione di responsabilità della frode subita.Sul piano dei conti l'anno scorso il gigante delle lenti e delle montature ha registrato un fatturato di 17,3 miliardi, in crescita di oltre il 4%, un utile netto per gli azionisti di 1,9 miliardi, in aumento del 4,8% a cambi costanti, e un dividendo di 2,23 euro per azione, superiore ai 2,04 dell'esercizio precedente, con possibile parte in azioni. Per l'emergenza Coronavirus, il gruppo vede "una crescita dei ricavi del primo semestre inferiore al trend annuo, con una ripresa nella seconda metà del 2020". Secondo EssilorLuxottica "l'attuale epidemia ha un impatto negativo sulle attività della società in Cina, che rappresentano circa il 5% del fatturato", ma dal punto di vista della produzione "le scorte di magazzino sono sufficienti a soddisfare le richieste per diverse settimane".Insomma c'è abbastanza ottimismo in uno dei primi grandi gruppi internazionali a fare stime sull'impatto dell'emergenza sanitaria. Essilux registra qualche calo in questi primi due mesi soprattutto nei negozi delle località turistiche e negli aeroporti, senza il coronavirus il 2020 sarebbe in linea con gli obiettivi anticipati nel Market Capital Day di settembre e la produzione in Cina è al momento già risalita al 90% del normale. Per Luxottica in particolare, i mercati di Cina e Hong Kong stanno accusando cali a doppia cifra, con una previsione debole in Europa a causa del possibile crollo del turismo.Niente di drammatico con il gruppo che, incluse le sinergie, a tassi di cambio costanti, stima il fatturato per l'anno in corso in crescita tra il 3 e il 5%, con un aumento dell'utile operativo fino a 1,2 volte rispetto all'incremento del fatturato.Il tutto viene confermato dalla 'conference call' sui conti 2019 guidata da Laurent Vacherot, amministratore delegato di Essilor. Nessuna domanda da parte degli analisti finanziari su quanto accaduto nella riunione del Consiglio di amministrazione per l'approvazione dei conti, nella quale è arrivata la richiesta di un passo indietro allo stesso Vacherot, l'uomo al quale il vicepresidente esecutivo Sagnières, in parallelo a quanto fatto da Del Vecchio con Francesco Milleri, ha ceduto alcune deleghe operative in EssilorLuxottica. Insomma alla parte italiana, che detiene ben oltre il 30% della holding ma che fino all'anno prossimo è legata a un accordo di gestione paritaria, non sono bastati i ridimensionamenti della co-Cfo Hilary Halper sostituita da David Wielemans e cambiamenti anche nella struttura degli Investor relator.La votazione di sfiducia su quello che è una sorta di co-amministratore delegato non ha sortito effetto concreto, anche per la particolare clausola del Cda del gruppo: tutti i consiglieri di parte italiana hanno votato a favore del passo indietro, ma nessuno di parte francese, rendendo di fatto inutile il voto.Ora si attende di vedere cosa chiederanno i fondi di investimento, anche in vista dell'assemblea di maggio.
















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