top of page

Faccia a faccia Draghi-Meloni

INCONTRO TRA IL PREMIER E LA LEADER DI FDI SU RIAPERTURE E RIPRESA. SALVINI FREDDO



di Marcello Campo

ROMA. “Il presidente è stato molto interessato e cordiale, spero in futuro di avere appuntamenti cadenzati. E’ stato un incotro franco, mi è sembrato attento e disponibile sul tema delle limitazioni della libertà. Alcune misure sono irragionevoli: abbiamo chiesto di cancellarle”. Giorgia Meloni sintetizza così, lasciando Palazzo Chigi, il suo colloquio di oltre un’ora con il Presidente del Consiglio Mario Draghi. Poco più tardi, Palazzo Chigi definisce l’incontro “lungo e proficuo”, durante il quale - si legge in una nota - sono stati affrontati “temi legati alle progressive riaperture, alle misure anti Covid, alla ripresa economica e sociale del Paese”. Sul tema del ritorno alla normalità, Giorgia Meloni riferisce di aver chiesto al Presidente del Consiglio di non fare gli stessi errori del suo predecessore, Giuseppe Conte che in questo periodo, ma dell’anno scorso, “non si preparò per la ripresa d’autunno”. “Abbiamo chiesto il potenziamento dei mezzi pubblici e badare alla scuola. Non è possibile immaginare un altro anno di Dad”. Richieste concrete anche sul fronte dell’economia e del lavoro: com’è noto Fratelli d’Italia non vede il blocco dei licenziamenti come soluzione a tutela dell’occupazione ma il sostegno alle imprese: “Il governo dovrebbe mettere risorse a difesa della continuità delle imprese. Poi serve tutelare i non garantiti, i lavoratori atipici, autonomi, quelli senza alno aiuto dallo Stato. Penso alla Cig e alla Naspi anche per gli autonomi”. Nessun cenno - riferisce Fratelli d’Italia - sul Copasir, sul fronte nomine o Rai, ma, appunto, un confronto a tutto campo solo sulle riaperture e sull’economia tra il premier e la leader dell’opposizione, sepre attenta - insiste FdI - a interpretare il suo ruolo “in senso patriottico, a favore dell’Italia e degli italiani”. Ma anche questo colloquio annunciato ormai da giorni diventa lo lo spunto per far riemergere la rivalità, a volte palese altre volte solo sotto traccia, tra la Presidente di Fratelli d’Italia e il segretario leghista, per la guida del centrodestra. Anche il grado di vicinanza dei due a Draghi scatena un piccolo duello. Meloni vede Draghi? “Bene, mi sembra cosa buona e giusta. Io l’ho sentito ieri”, è il commento di Matteo Salvini. Una tensione tra i leader dei primi due partiti del centrodestra che in pratica sta allungando i tempi sulla scelta dei prossimi candidati sindaci della coalizione nelle due principali città italiane. “Su Roma e Milano siamo in dirittura d’arrivo - assicura Meloni - ho già parlato con gli alleati e confido in una soluzione la prossima settimana”. Molto più prudente invece Matteo Salvini che mostra di voler prendere tempo. Dopo aver depositato i quesiti referendari in Cassazione dribbla così le domande sull’argomento: “Ne parliamo da domani, oggi è il giorno del referendum”. Nel pomeriggio la Lega fa sapere che ha comunque cominciato a pensarci. “Anche in questi giorni - è il messaggio della Lega - Matteo Salvini ha incontrato e incontrerà i possibili candidati di centrodestra a partire da quelli di Roma e Milano”.

Comments


bottom of page