Fallisce l’assalto al portavalori: fiamme sull’A1,caccia alla banda
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
MILANO/COMMANDO ARMATO CERCA DI BLOCCARE BLINDATO DIRETTO A BOLOGNA

MILANO. Sono da poco passate le 23 della notte fra martedì e ieri quando lungo la A1, all'altezza di Lodi Vecchio, si scatena l'inferno: entra in azione un commando di 18 malviventi con altrettante vetture dalle targhe contraffatte che, una dopo l'altra, vengono date alle fiamme. L'intento è quello, poi andato a vuoto, di bloccare un portavalori che in quel momento sta viaggiando tra un mezzo 'staffetta' che lo precede e un mezzo 'scorta' che lo segue. I tre furgoni che procedono veloci, da Milano a Bologna, sono della Battistolli Group, e possono avere a bordo anche milioni di euro. La cifra esatta rimane nascosta per scelta del gruppo, che ha fra i suoi grandi clienti le Poste Italiane e le stesse Autostrade, tanto da essere l'unica azienda portavalori autorizzata a far percorrere anche di notte le autostrade d'Italia ai propri mezzi. Due sono i teatri dell'azione della banda: il primo sulle carreggiate della A1, mentre il secondo si trova nei campi adiacenti, a ridosso della provinciale lodigiana 204 dove poi saranno trovate altre auto date alle fiamme: si ipotizza che siano quelle a bordo delle quali i malviventi sono arrivati, che poi sarebbero state bruciate per cancellare ogni traccia. I malviventi attendono il portavalori al chilometro 17+300, dove cercano di rallentarlo con la barriera di fuoco per poterlo poi bloccare e assaltare, aprendo il blindato con una ruspa portata sul posto a bordo di un camion insieme a un'altra gru di scorta, utile se la prima avesse dovuto rompersi. Ma sottovalutano la professionalità delle guardie giurate formate da Battistolli la cui prima regola è proprio non fermarsi in casi simili. È per questo che la 'staffetta' seguita dagli altri due mezzi, vista la situazione di pericolo, accelera invece di fermarsi. Con il camion che porta la ruspa i malviventi speronano il portavalori, facendo scoppiare una delle gomme. Ma poco dopo c'è l'area di servizio San Zenone Sud e, arrivato qui, il convoglio è salvo: sul posto trova già un'auto della Polizia Stradale. Mentre tra le fiamme ancora accese in carreggiata arrivano i vigili del fuoco, chiamati anche dai conducenti delle tante auto bloccate in A1 dal muro di fuoco, e la Scientifica della polizia. Oltre che per la professionalità dei conducenti dei tre mezzi, il colpo potrebbe essere fallito anche perché uno dei banditi, che non si aspettava che i mezzi accelerassero improvvisamente invece di fermarsi alla vista delle fiamme, avrebbe agito d'impulso speronando con il camion il portavalori per cercare, appunto, di bloccarlo costringendo, invece, la guardia giurata, dato il guasto del mezzo, a infilarsi nel primo autogrill che ha potuto raggiungere. Il che lascia immaginare come la banda fosse pronta a tutto, e di- sponibile a correre il rischio di improvvisare pur di non rinunciare al proprio obiettivo. Proprio per la loro pericolosità, nella ricerca degli uomini della banda si sono unite le forze di due questure: quella di Lodi e quella di Milano, coordinate dalla Procura di Lodi. Dagli investigatori viene un appello rivolto, come si specifica, "a chiunque": chi sia in possesso di "informazioni o filmati utili è pregato di mettersi in contatto con le autorità inquirenti". La circolazione sulla A1, che era stata chiusa al traffico tra Melegnano e Lodi al momento dei fatti, è parzialmente ripresa alla 1.24. Nonostante fosse notte, il tratto dell'autostrada era molto trafficato, e per questo si spera che la collaborazione ai cittadini richiesta dalla polizia possa portare, presto, a degli arresti.
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