Fca non sposterà la produzione all’estero
- direzione167
- 5 giu 2022
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TORINO. Nessuna produzione di Fca sarà spostata all'estero e il piano di investimenti per l'Italia andrà avanti. Parola di Pietro Gorlier, responsabile delle attività europee del gruppo, ascoltato in audizione web al Senato dopo il via libera al prestito da 6,3 miliardi di Intesa Sanpaolo con garanzie statali. All'assemblea di Psa, a Parigi, l'amministratore delegato Carlos Tavares ribadisce che il processo di fusione con Fca "procede esattamente secondo la tabella di marcia" e spiega che "non è il momento" per rivedere i termini dell'operazione. "Non spostiamo nessuna produzione all'estero. I nostri sviluppi produttivi sono in Italia dove la produzione aumenterà. Naturalmente siamo una multinazionale e faremo anche cose all'estero", sottolinea Gorlier che ribadisce l'obiettivo di riassorbire l'occupazione nel 2022-2023. Il manager di Fca parla delle difficoltà del mercato italiano dell'auto, che potrebbe chiudere l'anno con un calo del 35%. Per questo servono incentivi non solo alle auto elettriche, che consentano di rimettere in moto tutta la filiera e smaltire i veicoli fermi presso i concessionari. "Se l''obiettivo è la decarbonizzazione della mobilità - dice Gorlier - è fondamentale la sostituzione del parco circolante, con il sostegno al rinnovo delle auto vecchie 10 anni. Noi riteniamo che la soluzione ottimale sia supportare le auto con valore sotto i 10.000 euro, come la Panda ibrida leggera fatta a Pomigliano". Gorlier spiega che i veicoli elettrici saranno nei prossimi dieci anni circa l'80% del mercato. "Per sostenere questa crescita serviranno in Italia 170.000 punti di ricarica, mentre oggi ce ne sono 10.000: Bisogna accelerare questo processo, altrimenti ci sarà una barriera alle vendite di elettriche con effetto negativo per i costruttori, per le emissioni che non si abbasseranno e perché i target europei non potranno essere raggiunti". Altri problemi sono "il prezzo dell'energia per la ricarica più alto di altri Paesi europei "e "il costo della ricarica pubblica molto più alto rispetto a quella che si fa a casa", oltre alla significativa riduzione di manodopera nel settore auto. Il prestito, approvato dalla Corte dei Conti, permetterà a Fca di portare avanti il piano di investimenti in Italia, che saranno completati entro il 2022, con i principali avvii di produzione tra questo e il prossimo anno. A Termoli (Campobasso) sarà sviluppato un nuovo motore ibrido per le Jeep Renegade e Compass e per la Fiat 500 X prodotte a Melfi. Questo piano ambizioso - sottolinea Fca - coinvolge la gamma prodotto di tutti i brand e di tutti gli stabilimenti italiani, con importanti migliorie anche per i gruppi motore e trasmissione. Fca ha avviato le linee produttive della nuova Fiat 500 elettrica a Torino e delle Jeep Renegade e Jeep Compass ibride plug-in a Melfi, a breve partirà a produzione della nuova super sportiva Maserati MC20 nello storico stabilimento di Modena. Sarà preparata la progressiva industrializzazione della nuova Alfa Romeo C-UV a Pomigliano, delle nuove Maserati GranTurismo e GranCabrio (anche con propulsione elettrica) nel polo produttivo di Torino, della nuova Maserati D-UV a Cassino e delle Maserati Ghibli e Levante (incluse le versioni ibride) sempre nel polo torinese.
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