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Fincantieri: Bono, scelta anagrafica, non industriale

A L'Espresso, forse anche io non avrei confermato me stesso



TRIESTE, 20 APR - "Forse non l'avrei fatto neanche io. Ho lavorato con dieci governi diversi. Se mi fossi consegnato a uno di loro, se avessi parteggiato per uno di loro, sarei in pensione da un pezzo. Mi sento e sono uno indipendente. Non appartengo a nessuno. Questa è una scelta anagrafica, non di politica industriale". Così l'a.d. in uscita di Fincantieri Giuseppe Bono risponde alla domanda del giornalista de L'Espresso se avrebbe scelto se stesso per il rinnovo dei vertici di Fincantieri. "Quando sono arrivato l'azienda era un disastro, era in vendita - riepiloga il manager calabrese - Il governo non sapeva che farsene. Oggi ha un ottimo bilancio e ordini per 36 miliardi di euro. Io lascio questa dote e i miei migliori auguri". Cosa si rimprovera?, chiede il giornalista. "Nulla - risponde Bono - Gli errori umani non li metto in conto". "Ho sempre obbedito allo Stato, non ai partiti. E una volta ho salvato entrambi", in occasione del ponte di Genova. "Siccome lì abbiamo i nostri stabilimenti, mi chiesero un aiuto senza specificare di che tipo. Io risposi: vi facciamo il ponte. Le navi da crociera hanno ponti enormi, li sappiamo fare, dateci fiducia. Credo che il nuovo ponte di Genova sia tra le poche opere ultimate nei tempi previsti".

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