top of page

Fine vita: Letta, Parlamento trovi un punto di equilibrio

"Si sgombri il confronto da ogni polarizzazione tossica"



ROMA, 21 FEB - "Una politica fuori dal tempo, un Parlamento lontano dalla società". Così il segretario del Pd, Enrico Letta in un lungo intervento su 'La Repubblica' sul fine vita. "I partiti - sostiene - hanno la responsabilità di agire al più presto". Letta parla di impellenza e pressione dall'alto legata alla "sentenza della Corte Costituzionale del 2019 dopo il caso Cappato-Dj Fabo sul cosiddetto 'suicidio assistito'" e di spinta dal basso "dopo la bocciatura, da parte di quella stessa Corte, del quesito sull'eutanasia sostenuto da oltre un milione di cittadini". Secondo Letta, "ora spetta al Parlamento - spiega - compete alla politica scegliere e io ritengo che ci siano le condizioni per farlo con equilibrio e con la massima condivisione possibile. L'importante è che si sgombri il confronto da ogni polarizzazione tossica. Siamo chiamati a deliberare sull'autodeterminazione della persona e sulla sofferenza intima dell'essere umano in quanto tale". Il segretario del Pd si interroga su "come conciliare la tutela del diritto alla vita con quello a una morte dignitosa? Sono dilemmi etici e politici - sottolinea - e l'unico modo per scioglierli è muoversi dentro il perimetro delimitato dalla Costituzione e dalle indicazioni della Consulta. È su questa base che si fonda la proposta di legge sulla morte medicalmente assistita promossa da Alfredo Bazoli e Nicola Provenza". Per Letta è "una proposta equilibrata, suscettibile di miglioramenti Una legge perfettibile che prova a colmare quel vuoto normativo, come già è avvenuto con il testamento biologico o con la sedazione palliativa profonda". Letta sollecita il Parlamento a trovare "un punto di equilibrio tra posizioni diverse. Altrimenti - sostiene - oltre alle polemiche, a continuare saranno solo le sofferenze, insieme alla perdita di credibilità della politica tutta"

Commenti


bottom of page