Flessibilità grazie al virus
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
UE/BRUXELLES STRIGLIA L’ITALIA SUL DEBITO PUBBLICO E LA BASSA PRODUTTIVITÀ

di Chiara De Felice
BRUXELLES. Debito alto, spesa pensionistica pesante che aggrava le casse dello Stato, bassa produttività: a causa dei suoi squilibri considerati “eccessivi” l’Italia resta per il sesto anno sulla lista nera della Commissione europea, tra i Paesi che teoricamente rischiano la procedura per squilibri (Mip). Nella pratica, non ci sarà nessuna conseguenza: da tempo Bruxelles ha abbandonato l’atteggiamento sanzionatorio privilegiando il dialogo con i Governi, per spingerli a far progressi. Qualcuno, in Italia, già si vede: su lotta ad evasione e politiche del lavoro. Quando a maggio Bruxelles tornerà ad esaminare l’economia italiana, ci sarà anche un’altra grande attenuante: il rischio Coronavirus, ha spiegato il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni, si è già in parte materializzato, e si candida ad essere la circostanza eccezionale che giustificherà nuova flessibilità per il 2020. L’Italia è nella lista dei Paesi con squilibri macroeconomici eccessivi assieme a Cipro e alla Grecia.“Il rapporto debito/Pil sale ancora, sebbene i piani del Governo siano diventati più compatibili con la riduzione del debito”, scrive la Commissione Ue nel Country Report.“La crescita potenziale, sebbene in miglioramento, resta insufficiente ad assicurare una rapida riduzione del debito”, aggiunge. Inoltre, non ha fatto “nessun progresso sull’attuazione delle riforme delle pensioni passate, per ridurre il peso di quelle di vecchiaia sulla spesa pubblica e creare spazio per altra spesa sociale e pro-crescita”.Ferma anche sulla rimozione degli ostacoli alla concorrenza nel commercio al dettaglio e nei servizi. Mentre ci sono progressi “sostanziali” sulla lotta all’evasione, e “alcuni” passi avanti su politiche del lavoro che ora raggiungono “giovani e gruppi vulnerabili”. E se la riforma della giustizia che abolisce la prescrizione dopo il primo grado viene lodata, i tempi lunghi dei processi ancora sono nel mirino. Gli squilibri italiani verranno rivalutati a maggio, alla luce del programma nazionale di riforme che il Governo presenterà ad aprile, assieme all’aggiornamento del Def. All’inizio di maggio ci saranno anche le nuove previsioni economiche della Ue, che cercheranno di dare una prima stima dell’impatto dell’epidemia. Gentiloni anticipa che il peso si sentirà, soprattutto in Italia che ha già avuto “un brutto quarto trimestre del 2019”. Per questo, le richieste di flessibilità non cadranno nel vuoto.“Nel nostro attuale Patto di stabilità e crescita sono previste clausole di flessibilità per circostanze eccezionali”, spiega Gentiloni, quindi la richiesta italiana “sarà oggetto di discussione nei prossimi mesi”. E sembra scontato che la risposta della Ue sarà positiva, visto che la clausola è stata utilizzata “già per il terremoto”. Per la seconda volta, al Country Report viene allegato un documento che indica ai Paesi dove indirizzare gli investimenti realizzati con l’aiuto dei fondi strutturali europei. Quest’anno l’indicazione vale per il nuovo Fondo per la transizione equa delle regioni ancora troppo dipendenti dalle energie fossili (Just Transition Fund), che assegna all’Italia 364 milioni di euro dal 2021. Al Governo viene chiesto di indirizzarli verso la riconversione ‘verde’ dell’area di Taranto e le zone carbonifere del Sulcis-Iglesiente, in Sardegna. A Taranto dovrebbe spingere gli investimenti nello “sviluppo di tecnologie e infrastrutture per energia pulita e prezzi accessibili”, ma anche nella “rigenerazione e bonifica dei siti”, nella “creazione di nuove aziende” e nella formazione dei lavoratori.Secondo i calcoli di Bruxelles, il nuovo strumento mobiliterà in Italia 4,868 miliardi d’investimenti. Sul tema partirà ora una discussione con le autorità italiane.
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