Francesco: il Santo Natale, è occasione di fraternità
- direzione167
- 5 giu 2022
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VATICANO/L’ANGELUS DEL PONTEFICE DA PIAZZA SAN PIETRO: IL MESSAGGIO A FAMIGLIE E BAMBINI

CITTÀDELVATICANO. "Fratregiorni sarà Natale e il mio pensiero va specialmente alle famiglie, alle vostre famiglie, che in questi giorni di festa si ricongiungono: chi vive lontano dai genitori parte e torna a casa; i fratelli cercano di ritrovarsi". Nell'avvicinarsi alla festa della Natività, Papa Francesco al termine dell'Angelus ha una raccomandazione per i fedeli: "Il Santo Natale sia per tutti occasione di fraternità - afferma -, di crescita nella fede e di gesti di solidarietà verso quanti sono nel bisogno". Prima della preghiera mariana in Piazza San Pietro, nella quarta e ultima Domenica d'Avvento, il Papa si sofferma su San Giuseppe, "una figura apparentemente di secondo piano" dice, "ma nel cui atteggiamento è racchiusa tutta la sapienza cristiana". "Uno che non predica, non parla, ma cerca di fare la volontà di Dio; e la compie nello stile del Vangelo e delle Beatitudini: 'Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli'", aggiunge. "Giuseppe si fida totalmente di Dio, obbedisce alle parole dell'Angelo e prende con sé Maria - spiega Francesco -. Proprio questa fiducia incrollabile in Dio gli ha permesso di accettare una situazione umanamente difficile e, in un certo senso, incomprensibile. Giuseppe capisce, nella fede, che il bambino generato nel grembo di Maria non è suo figlio, ma è il Figlio di Dio e lui, Giuseppe, ne sarà il custode assumendone pienamente la paternità terrena". E "l'esempio di questo uomo mite e saggio ci esorta ad alzare lo sguardo e spingerlo oltre. Si tratta di recuperare la logica sorprendente di Dio che, lontano da piccoli o grandi calcoli, è fatta di apertura verso orizzonti nuovi, verso Cristo e la sua Parola". Sempre all'Angelus, in una Roma risparmiata dal maltempo, Bergoglio saluta "la delegazione di cittadini italiani che vivono in territori gravemente inquinati e che aspirano ad una migliore qualità dell'ambiente e a una giusta tutela della salute". Tra loro anche Don Maurizio Patriciello, parroco a Caivano (Napoli), sacerdote simbolo della lotta ambientale nella 'Terra dei Fuochi'. Ma è prima dell'appuntamento con i fedeli in Piazza San Pietro che l'ultima domenica prima del Natale si arricchisce per Papa Francesco del festoso incontro in Sala Nervi con i bambini assistiti dal Dispensario Santa Marta, da quasi 100 anni attivo in Vaticano, con le famiglie e i volontari Il Dispensario, affidato alle suore Figlie della Carità, offre gratis assistenza pediatrica a bimbi in età neonatale e privi della tessera del servizio sanitario nazionale. Le famiglie che vi trovano l'aiuto anche di medici specialisti, provengono da ogni parte del mondo. Distribuiti anche prodotti per l'infanzia come latte in polvere, pannolini, omogeneizzati e, quando disponibili, beni di prima necessità per tutta la famiglia.
"Dare gioia ai bambini è una cosa molto grande. Anche i genitori quando sanno giocare con i bambini fanno una cosa molto grande. Giocare con i bambini, l'espressione dei bambini che sono innocenza, promessa, tante cose buone..., esordisce il Papa. E il discorso 'a braccio' è tutto un botta e risposta con i bimbi sui temi di "speranza, amore e pace". "Cosa è più bella, la guerra o la pace? [i bambini gridano: La pace!] Sicuro? Non è più bella la guerra? Cosa fa la guerra? Forte, tu! [un bambino dice: Distrugge] Uccide, ammazza... La guerra uccide la vita, uccide i vecchi, i giovani, i bambini, uccide tutto. Ma per sconfiggere la guerra c'è bisogno di amore. Come si può vivere senza guerra? Con amore. Tutti insieme! Come si può vivere senza guerra? [tutti: Con amore]. Come? [tutti: Con amore]".
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