Franco, rivediamo Pnrr se caro-bollette colpisce
- direzione167
- 5 giu 2022
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A giugno limitata perdita fondi, solo 200mln. Spending a maggio

ROMA, 23 FEB - Il temuto taglio delle risorse del Pnrr, che a giugno si aggiorneranno sulla base all'andamento del Pil del 2021, sarà di entità molto limitata, appena 200 milioni di euro sugli oltre 191 miliardi del Piano. Ma in compenso si allarga il rischio che i costi energetici schizzati alle stelle, con il loro impatto sui prezzi delle materie prime, possano ostacolare progetti e investimenti del Pnrr. Per questo il Governo si prepara, anche perché la soluzione già c'è ed è prevista dalla stessa normativa europea, spiega il ministro dell'Economia Daniele Franco durante un'audizione alle Commissioni riunite Bilancio, Finanze e Politiche Ue di Camera e Senato. Parlando dello stato di attuazione del piano di rilancio e resilienza, Franco ha ricordato che finora l'Italia ha rispettato tutti gli impegni presi con la Ue. "I risultati previsti per l'attuazione del Pnrr nel 2021 sono stati raggiunti, e abbiamo inviato la prima richiesta alla Commissione europea per 24 miliardi. Ci aspettiamo che il pagamento avvenga nelle prossime settimane", ha detto in audizione. Per il 2022 gli obiettivi invece diventano 100, "a cui è legata l'erogazione di 46 miliardi". Fondi che non verranno rivisti dalla Ue, nonostante a giugno ci sarà l'aggiornamento delle risorse in base all'andamento del Pil dei Paesi nel 2021, che vede l'Italia in testa alle performance europee. "Ci aspettiamo che a giugno le risorse a disposizione per l'Italia siano ridotte di circa 200 milioni", mentre "ci saranno aggiustamenti maggiori per altri Paesi". Certo, per l'Italia "si pone il problema di questi 200 milioni", ma comunque si tratta di "entità relativamente limitata" se si pensa che le risorse complessive sono 191,5 miliardi di euro. Un altro problema da tenere sotto controllo è il caro-energia, che certamente avrà un impatto sui progetti. "C'è molta incertezza su quanto a lungo i costi dell'energia resteranno elevati", e quindi della "dinamica dei costi delle materie prime. E' presto per avere una quantificazione ma siamo consapevoli che è un problema rilevante e siamo pronti a vedere se questo debba essere affrontato", ha detto Franco, ricordando che "la normativa Ue prevede una procedura di revisione dei contenuti del piano ove sopravvengano fattori che rimettono in discussione gli obiettivi". Ma, sottolinea, "al momento è di difficile quantificazione". Sul fronte della spesa il ministro ha poi ricordato l'impegno a una revisione annuale per il 2023-2025 con il potenziamento degli strumenti di analisi del Mef. "Si prevede che ai ministeri siano attribuiti per il 2023-2025 obiettivi di spesa con un Dpcm entro il 31 maggio, con a dicembre una relazione sui risultati", ha concluso.
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