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Frontiere aperte ai vaccinati

WASHINGTON HA DECISO DI FAR ENTRARE NEL PAESE I VIAGGIATORI DALL’8 NOVEMBRE



di Adele Lapertosa

ROMA. Se sul fronte nazionale rimangono milioni di persone ancora non vaccinate contro il virus SarsCoV2, anche se crescono le immunizzazioni nelle fasce più giovani, sono in via di risoluzione alcune questioni sul fronte internazionale. Gli Stati Uniti hanno infatti annunciato per l’8 novembre l’apertura dei loro confini ai viaggiatori internazionali, europei inclusi, completamente vaccinati, mentre per i cittadini di San Marino vaccinati con lo Sputnik il Consiglio dei ministri ha prorogato l’esenzione dal Green pass fino al 31 dicembre. Novità anche per quanto riguarda le nuove autorizzazioni da parte delle autorità regolatorie dei farmaci: in Europa Pfizer ha chiesto il via libera all’Agenzia europea dei medicinali (Ema) per il suo vaccino ai bambini tra i 5 e 11 anni; negli Stati Uniti ol comitato consultivo della Food and Drug Administration (Fda) ha approvato il richiamo per il vaccino monodose della Johnson & Johnson per coloro che hanno oltre 18 anni e ad almeno due mesi dalla prima dose. La decisione degli Stati Uniti di riaprire i confini è arrivata dopo mesi in cui molti cittadini emigrati si erano vista negata la possibilità di rientrare per qualche perido in Europa o nei loro Paesi di origine, così come di far arrivare viaggiatori esterni. Dall’8 novembre le cose dovrebbero quindi cambiare, anche se non è ancora chiaro chi gli Stati Uniti considereranno completamente vaccinati coloro che hanno effettuato l’intero corso di uno dei vaccini autorizzati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Anche l’Italia si trova a dover stabilire dei criteri per il Green pass per chi si è vaccinato con vaccini extra europei e vive o vuole entrare in Italia: i problemi appaiono in via di risoluzione, ha detto alla conferenza stampa per l’analisi dei dati del Monitoraggio settimanale Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute: “C’è una lista di vaccini Oms che non comprende lo Sputnik, ma comprende i vaccini cinesi Sinovac e Sinopharm”. Proprio sui vaccini cinesi, però, il sito della rivista Nature, sulla base dei risultati emersi da vari studi, segnala come si stia riducendo il livello di immunità dato da quelli più diffusi nel mondo, cioè Corona- Vac e Sinopharm, che insieme equivalgono a circa metà dosi finora somministrate globalmente. I dati indicano che la loro immunità cala rapidamente e la protezione negli anziani è limitata. Quanto al vaccino russo Sputnik, somministrato a San Marino, Rezza ha detto che “il problema dovrebbe essere in via di soluzione: per quanto riguarda i vaccini nella lista Oms e Sputnik si sta valutando la possibilità di prendere una decisione insieme agli altri Pesi Ue, soluzioni che vanno da un mutuo riconoscimento all’esenzione”. Intanto il Consiglio dei ministri ha ieri prorogato l’esenzione da Green pass fino al 31 dicembre per i cittadini di San Marino immunizzati con il vaccino russo Sputnik. Sull’andamento della campagna vaccinale in Italia, il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, h che soa rilevato che sono “ancora in crescita le persone tra 20 e 29 anni che si vaccinano, e che ci sono fasce sopra i 50 anni che stanno migliorando la copertura, ma ancora milioni di persone non hanno iniziato o completato il ciclo vaccinale”. La platea dei vaccinati potrebbe presto allargarsi, almeno in Europa, visto che Pfizer-BioNTech hanno ieri trasmesso all’Ema i risultati dei test clinici condotti con il loro vaccino sui bambini tra i 5 e gli 11 anni al fine di ottenere il via libera al suo utilizzo. Al momento nessun vaccino è stato autorizzato in Europa per questa fascia di età. Un’analoga autorizzazione è già stata chiesta dalle aziende alle autorità sanitarie statunitensi lo scorso settembre. Circa 28 milioni di bambini tra i 5 e gli 11 anni potrebbero avere la possibilità di essere vaccinati entro qualche settimana se l’Ema dovesse dare il suo via libera.

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