Frontiere aperte per 15 Paesi
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Ok alla Cina ma solo se c’è reciprocità, gli Usa esclusi
di Giuseppe Maria Laudani

BRUXELLES. Dentro la Cina, ma solo a certe con- dizioni, fuori gli Usa. L’Europa è pronta da mercole- dì a riaprire le sue frontiere esterne. Ma la parola chiave è la prudenza e, per ora, la lista dei Paesi a cui sarà permesso rientrare nel vecchio continente sem- bra si fermi a 15 nazioni, quelle che al momento han- no un ritmo di contagi e un’andamento della pandemia contenuti. La decisione finale che era attesa per ieri sembra slittare di qualche ora, vista la difficoltà a mettere d’accordo tutte le capitali sulla metodologia da adottare per redigerla. Alla fine di un’altra giornata di lavoro sulla questio- ne a Bruxelles, sembra comunque per ora che l’elen- co dovrebbe escludere gli Stati Uniti mentre potreb- bero essere riammessi i cinesi. Ma solo a patto che Pechino adotti un criterio di reciprocità, lasciando entrare gli europei. Le capitali, dopo le lunghe ses- sioni dei 27 ambasciatori, riuniti a livello del Coreper, dovranno quindi trovare una quadra entro martedì 30 giugno, con un voto a maggioranza qualificata. Un ac- cordo che però dall’altra parte dell’oceano danno già per fatto. Come riportato dai principali media ameri- cani che, citando fonti diplomatiche europee, ritengo- no che difficilmente si torni indietro dall’esclusione, per ora, degli Usa. All’interno dell’ Europa, alla ricerca di un difficile equilibrio tra la ripresa dell’attività turistiche e le esigenze sanitarie, nuovi segnali di allentamento arri- vano intanto da Londra che ha deciso di eliminare, dal 6 luglio, la quarantena per gli inglesi di rientro dalla vacanze in vari Paesi, tra cui l’Italia. Nella lista in preparazione in Gb dovrebbero esserci anche Spa- gna, Francia, Grecia, Germania, Portogallo, Belgio Turchia, Olanda e Norvegia. Mentre resterebbero fuori Portogallo e Svezia. Tornando a Bruxelles, secondo le prime indiscrezioni, l’elenco dei Paesi da riammettere dovrebbe esse- re rivisto ogni 14 giorni, consentendo un monitoraggio sull’andamento della pandemia. E, per ora, nella lista dovrebbero esserci Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay. Nelle prime bozze c’è poi la Cina ma con un asterisco: dovrà valere cioè il criterio del- la reciprocità. L’Ue ha vietato i viaggi non essenziali verso il continente da metà marzo, a causa della pandemia. A tutt’oggi i casi di coronavirus in tutto il mondo sfiorano ormai i 10 milioni con un bilancio dei decessi vicinissimo a quota 500mila. L’obiettivo è tutelare la salute degli europei tenendo fuori dalla lista quelli ad alto rischio e dunque dove i contagi sono alti, come gli Stati Uniti ed il Brasile. Solo nelle ulti- me 24 ore negli Usa ci sono stati 45.300 nuovi casi, mai così tanti dall’inizio della pandemia con le situazioni più critiche in Texas e Florida. E in Brasile, in un solo giorno, si sono registra
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