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Galatone, uccisi tre operai

AUTO FINISCE FUORI STRADA E COLPISCE I LAVORATORI IMPEGNATI NELLA POTATURA DEGLI ALBERI


galatone

GALATONE (Lecce). Tre operai stavano potando alberi di ulivo sul ciglio di una strada quando una Golf li ha travolti uccidendoli tutti, prima di schiantarsi contro il camion della loro ditta sul quale stava lavorando un quarto collega che è ora in condizioni gravissime.


Nell'impatto è morto anche il conducente dell'auto, un 44enne che stava an- dando al lavoro.

Secondo le prime ricostruzioni, a causare l'incidente avvenuto in provincia di Lecce lungo la circonvallazione di Galatone, sarebbe stata l'alta velocità della Golf di cui il con-

ducente ha perso il controllo durante un sorpasso. La più giovane delle vittime aveva 35 anni e si chiamava Tony Mezzi. Con i suoi colleghi della ditta 'Eco.Man' stava sfoltendo la chioma degli alberi che si affacciano sulla circonvallazione che unisce Galatone a Seclì. Con lui hanno perso la vita i colleghi Luigi Casaluci, 64 anni, e il titolare della ditta, il 62enne Pasquale Filieri. Si è salvato dalla strage il quarto operaio, Gianni Benegiamo, perché si trovava sul cestello elevatore del camion dal quale è stato sbalzato fuori nell'impatto con l'auto, e ora lotta tra la vita e la morte in ospedale.


Alla guida della Golf c'era Alessandro Liguori. Stava andando al lavoro nella ditta 'Alfa Im- pianti'. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni, stava sorpassando un'altra auto su cui viaggiava un'agente della polizia locale fuori servizio, quando ha visto arrivare un'altra macchina nella corsia opposta. Ha quindi provato a rientrare ma ha perso il controllo della vettura che si è girata due volte su se stessa prima di investire gli operai e il camion.

"È stata una di quelle giornate che non vorremo mai accadessero", ha detto il sindaco di Galatone, Flavio Filoni, proclamando "il lutto cittadino con la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche fino a domenica".

Di Galatone erano tutti gli operai morti mentre il conducente della Golf era di

Aradeo. Un incidente stradale in cui muoiono persone che fanno il proprio lavoro riaccende i riflettori sulla sicurezza. "Dov'è la prevenzione? Dove sono i controlli?", si domanda la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan. La segretaria confederale della Cgil, Rossana Dettori, chiede di dotare il Paese "di strumenti che possano mettere fine a questa strage", mentre il segretario generale dell'Ugl, Paolo Capone, sollecita "più formazione per i dipendenti soprattutto nei settori a rischio". "Quel che è accaduto nella provincia di Lecce è sconvolgente", afferma il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.


"Non possiamo continuare a piangere vite umane perse lavorando", sottolinea il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, secondo il quale "la sicurezza è un dirit- to fondamentale che dobbiamo garantire sempre". "Non è solo una tragica fatalità, è morte sul lavoro", evidenzia il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, "interpretando la vicinanza di tutta l'Aula" per "un dolore mai tanto violento".

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