Guerra all’Europa: dazi per 3,1 miliardi
- direzione167
- 5 giu 2022
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TRUMP E IL BRACCIO DI FERRO SUL COMMERCIO

WASHINGTON. Torna alta la tensione tra le due sponde dell'Atlantico, con un braccio di ferro tra Stati Uniti ed Europa che si rinnova e che rischia di compromettere ancor di più i già difficili rapporti tra alleati storici in un momento drammatico per l'economia mondiale. L'amministrazione Trump, sempre più in crisi di popolarità, torna così a minacciare nuovi dazi su 3,1 miliardi di beni importati da Oltreoceano, mettendo nel mirino soprattutto Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. "L'Europa ha finora goduto di un tremendo vantaggio rispetto agli Usa nel campo del commercio": ha detto Trump. E lo fa nel giorno in cui trapela la notizia di un possibile clamoroso schiaffo di Bruxelles alla Casa Bianca, vietando dal primo luglio l'ingresso nel Vecchio Continente ai viaggiatori americani: troppo pericoloso vista la situazione ancora grave della pandemia negli Usa. La decisione in seno alla Ue è attesa entro il fine settimana. E se nella lista di chi può tornare a viaggiare in Europa, oltre all'esclusione degli Stati Uniti e del Brasile, sarà invece confermato il disco verde per la Cina, per il presidente americano sarà un vero e proprio smacco, quasi un atto di accusa su come la sua amministrazione ha gestito la pandemia. Un duro colpo da incassare a pochi mesi dalle elezioni presidenziali. Ecco allora che Washington potrebbe ancora una volta usare i dazi come rappresaglia, anche in risposta allo sforzo europeo di tassare i big americani del web, da Google a Facebook, da Amazon a Microsoft, un altro terreno di scontro. E se non bastassero i dazi, ad inasprire il terreno di scontro ci pensano gli attriti con gli alleati europei sulla Nato e l’acquisto di energia dalla Russia. Ieri Trump, a margine della visita ufficiale con il presidente polacco Andrzej Duda, primo capo di Stato invitato alla Casa Bianca dopo lo scoppio della pandemia, ha attaccato la Germania per il fatto che paga miliardi di dollari per l'energia alla Russia, Paese rivale dell'Alleanza Atlantica alla quale Berlino non versa la giusta quota di finanziamenti, ben sotto il 2 per cento dovuto. E per ribadire il concetto ha annunciato che la Polonia sarà uno dei Paesi dove probabilmente verranno ricollocate le truppe Usa attualmente di stanza in Germania. Per il tycoon si tratta di un "segnale molto forte" alla Russia. Tornando ai dazi, la lista dei 30 prodotti europei che potrebbero essere colpiti, pubblicata dal Rappresentante Usa per il commercio, Robert Lighthizer, riguarda per ora Francia, Germania, Spagna, ma anche il Regno Unito. I tedeschi vengono colpiti con nuovi dazi sulla birra, un vero e proprio colpo per un settore già devastato dalla cancellazione delle celebrazioni dell'Oktoberfest. Parigi verrebbe invece penalizzata su beni simbolo come i formaggi, il cognac, lo champagne, ma anche su prodotti che andrebbero a danneggiare giganti del lusso come Hermes, Givenchy o Lvmh. A rischio poi il gin e i biscotti inglesi e le olive spagnole, mentre potrebbero scattare aumenti delle tariffe già esistenti su aerei e camion. La base legale della nuova ondata di dazi rientrerebbe nella possibilità accordata agli Usa dal Wto, quella di tariffe fino al 100% su 7,5 miliardi di dollari di beni 'Made in Europe' in risposta degli aiuti di stato illegali concessi ad Airbus. Una parte di questi sono già stati imposti nei mesi scorsi. Da parte sua Bruxelles si appresta a sua volta a usufruire del via libera del Wto a dazi sul 'Made in Usa' fino a 11,2 miliardi di dollari, in risposta agli aiuti illegali concessi a Boeing. L'epilogo che rischia di essere drammatico di una 'guerra dei cieli' durata ben 15 anni.
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