I murales della camorra
- 5 giu 2022
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NAPOLI/ALLA MALAVITA NON PIACE L’OCCULTAMENTO DELLE SUE VITTIME

NAPOLI. Le autorità cancellano il murales di Luigi Caiafa a Forcella, la Napoli dell’anti-Stato risponde con una scritta sul murales dedicato a Nino D’Angelo, in una città dove si costruisce un nuovo altare per Diego Maradona nella piazzetta a lui dedicata dei Quartieri Spagnoli. È una sfida fatta di simboli quella che va in scena a Napoli dopo che il procuratore generale del Tribunale Luigi Riello aveva criticato l’esistenza degli altarini della camorra per le sue vittime, chiedendosi anche “se ci si dovrà aspettare una celebrazione con medaglie della camorra a chi è morto sul lavoro”. In alcune zone della città, infatti, i parenti dei ragazzi morti durante azioni criminali hanno costruito altarini e a Forcella avevano anche dipinto su un muro il volto di Luigi Caiafa, ucciso a 17 anni dalla polizia in un tentativo di rapina. Quel murales è stato cancellato venerdì ma sabato è arrivata la risposta anonima con una scritta: “I morti vanno rispettati, non cancellati”. Parole con vernice nera sul grande murales dedicato a Nino D’Angelo da Jorit, lo street artist che da anni lavora su enormi volti nelle periferie della città. Un gesto forte a cui risponde Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale dell’Anci: “Deturpare un murales - dice - dedicato ad uno dei simboli positivi della napoletanità come Nino D’Angelo e realizzato da un altro artista napoletano, Jorit, è un atto vile e che non ammette giustificazioni. La camorra risponde a un in- tervento dello Stato nella città di Napoli, cercando di appropriarsi di linguaggi e forme d’arte che non le appartengono, che non possono esprimere il loro pensiero. Perché un murales è arte e bellezza. La ca- morra no!”. Intanto movimenti dei centri sociali napoletani si affrettano a difendere il prossi- mo murales che potrebbe essere cancellato, quello di Ugo Russo, 15nne ucciso da un carabiniere dopo una tentata rapina: “Quel murales - dicono - è frutto di un percorso di rivendicazione di verità e giustizia sul caso umano e giudiziario di un ragazzo di 15 anni ucciso con tre colpi di pistola, l’ultimo alla nuca”. Toni che si alzano nei giorni in cui proprio Jorit finisce i suoi cinque nuovi momenti di bellezza a Barra: il volto di Salvador Allende, un bambino palestinese con la kefiah, Martin Luther King, una ragazza con lo sfondo dello spazio e tre bambini che dormono e sognano nello stesso letto. Opere realizzate con la collaborazione degli artisti cileni Mono González e Inti, il peruviano Calaveras e il napoletano Tukios che trasformano enormi muri di cemento nel “Rione dei sogni”. Intanto un altro vicolo di Napoli celebra un idolo che non verrà mai dimenticato, Diego Maradona: la piazzetta di via De Deo ai quartieri Spagnoli da sabato ospita un vero altare con l’immagine dell’asso argentino, inaugurata dal figlio napoletano Diego Junior e che consacra lo slargo con il vecchio murales di Diego nel luogo in cui tutti potranno andare a rendere omaggio a Maradona.
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