Il Fondo Monetario vede rosa per l’Italia
- direzione167
- 5 giu 2022
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L’FMI stima un Pil in aumento quest’anno al 5,8%, ben 0,9 punti in più rispetto alle stime di luglio

WASHINGTON. L'Italia cresce più delle attese nel 2021 e migliora anche i suoi conti pubblici. Il Fondo Monetario Internazionale vede rosa per il Belpaese in un contesto di lieve rallentamento della crescita mondiale a causa della variante Delta, dell'ampio divario nell'accesso ai vaccini per il Covid e della minaccia dell'inflazione, sulla quale è necessario vigilare. Per l'Italia il Fondo stima un Pil in aumento quest'anno al 5,8%, ben 0,9 punti percentuali in più rispetto alle stime di luglio, anche se inferiore alle ultime stime del +6% previste dalla nota di aggiornamento del Def. Il debito è atteso calare al 154,8% con un deficit al 10,2%, in miglioramento sulle precedenti previsioni. Sul fronte del mercato del mercato del lavoro, però, il quadro resta confermato: il tasso di disoccupazione è stimato salire quest'anno al 10,3%, per poi raggiungere l'11,6% nel 2022. La revisione al rialzo delle stime dell'Italia - il secondo paese più veloce del G7 dopo la Gran Bretagna che segna un +6,8% quest'anno nonostante la Brexit - si inserisce in un contesto di accelerazione di Eurolandia, attesa crescere nel 2021 del 5%. Rallentano invece gli Stati Uniti per i quali il Pil è stato tagliato di ben un punto percentuale al 6% in seguito al riaccendersi dell'emergenza Covid. In lieve frenata anche la Cina: il Pil del Dragone è stato rivisto al ribasso di 0,1 punti sia per il 2021 sia per il 2022 rispettivamente a +8% e +5,6%. Su Pechino pesa anche la minaccia Evergrande, che rischia di creare uno stress finanziario nel paese e, in caso estremo, anche nel resto del mondo. La sforbiciata alle previsioni di Usa e Cina - le due maggiori economie al mondo - si fa sentire sulla crescita mondiale, limata per quest'anno al +5,9% dal precedente +6%. "I rischi sulle prospettive economiche sono aumentati", afferma il Fmi certificando il proseguire 'zoppicante’ della ripresa economica globale. Nel World Economic Outlook il Fondo dipinge un quadro complesso fatto di incertezze e rischi, e non nasconde i suoi timori sulle divergenze che si stanno manifestando in termini di crescita fra le varie economie. La lotta al Covid - ribadiscono gli esperti di Washington - resta la priorità perché se il virus non è battuto da nessuna parte se non è sconfitto ovunque. Da qui l'invito a collaborare affinché i vaccini siano accessibili anche ai Paesi emergenti e in via di sviluppo in modo da contenere la pandemia ed evi- tare ulteriori danni economici. "Se il Covid dovesse avere un impatto prolungato nel medio termine potrebbe ridurre il Pil globale di complessivi 5.300 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni rispetto alle previsioni attuali", avverte la capo economista del Fmi, Gita Gopinath osservando come a trattenere la crescita oltre al virus sono i problemi alla produzione e alle catene di approvvigionamento, con le conseguenti ripercussioni sull 'inflazione. L'outlook sui prezzi è "molto incerto" data la natura senza precedenti della ripresa in atto, osservano gli esperti di Washington. Pur ritenendo sia troppo presto per parlare di stagflazione, il Fmi ammette che i prezzi resteranno elevati ancora per alcuni mesi prima di tornare ai livelli pre-pandemia nel 2022. Il rischio però è che il balzo si mostri più persistente delle attese: a quel punto le banche centrali dovrebbero intervenire rapidamente per evitare un balzo eccessivo. La "guidance" degli istituti centrali - raccomanda il Fondo monetario - deve essere chiara al fine di evitare brutte sorprese e mettere a rischio la stabilità finanziaria, già vulnerabile per le elevate quotazioni mobiliari in alcuni settori e per la corsa dei prezzi delle case che solleva preoccupazioni alla luce degli "elevati" rischi al ribasso. Ritenendo comunque gli stimoli monetari e di bilancio ancora essenziali nella maggior parte dei paesi, il Fmi promuove la Bce e la sua politica espansiva e invita a cogliere le opportunità offerte dalle '3C', Covid, cripto e clima. Un tema quest'ultimo cruciale per il Fondo, che continua a premere nella sua battaglia contro il cambiamento climatico
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