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Il M5S vuole “contare”

MANOVRA/LINEA DURA DEL MOVIMENTO: NON VUOLE RINUNCIARE AD UN PROPRIO RELATORE



di Francesca Chiri

ROMA. A meno di un chiarimento sul filo di lana tra M5s e Pd, i 5 Stelle intendono iniziare il confronto sulla legge di bilancio con un primo paletto che sancisca il peso dei loro numeri all’interno della maggioranza. E, in attesa degli emendamenti da proporre, come primo atto propedeutico alla discussione, il Movimento solleva una questione di principio: come prima forza di maggioranza relativa non intende rinunciare ad un suo relatore sulla manovra. “Stiamo lavorando per arrivare a una sintesi, mi auguro ovviamente che si giunga a una convergenza di intenti. Ad ogni modo, per noi è fondamentale che il Movimento abbia voce in capitolo, in Parlamento siamo la forza politica di maggioranza relativa” ribadisce la capogruppo al Senato, Mariolina Castellone che spiega: “In questa manovra ci sono misure sulle quali la nostra attenzione è particolarmente alta, a partire dal reddito di cittadinanza e dal superbonus”. Per il M5s, quindi, le uniche ipotesi sul tavolo sono due: tre relatori per la maggioranza, uno di centrodestra, uno di centrosinistra e uno del M5s, oppure un solo relatore, del Movimento. Il presidente della Commissione Finanze, il “grillino” Daniele Pesco, è infatti l’unico che può decidere cosa fare e, in assenza di un accordo, intende esercitare la sua prerogativa. Il fatto è che il tempo stringe e come ricorda il senatore Vasco Errani, indicato dal Pd come eventuale relatore del centrosinistra, “domani sera, si concludono le audizioni: dopodiché una decisione andrà presa” e “ io non mi sono candidato a nulla. La scelta sui relatori è una prerogativa del presidente della Commissione”. Insomma se M5s, Pd ed alleati vogliono trovare un’intesa, il tempo stringe. “È sbagliato dire che non si è ancora trovato un accordo, perché dalla settimana scorsa ad oggi il tema non è stato ancora affrontato” chiarisce il senatore M5S, Gianmauro Dell’Olio, componente della commissione presieduta dal pentastellato Pesco, che dell’ipotesi di una pletora di relatori non si scandalizza affatto: “È già successo alla Camera, non vedo perché non si possa fare al Senato. Noi siamo il partito di maggioranza relativa e non siamo né di centrodestra né di centrosinistra” la sua tesi. Date le premesse, un’intesa appare quindi complicata: “La linea dura del M5s non è un buon viatico per il futuro. Sappia Conte che l’arroganza parlamentare non è un cemento usato per tenere in piedi le alleanze. Al mio partito ripeto: occhio prima di firmare intese elettorali”, mette in guardia il senatore dem Andrea Marcucci. La questione, unitamente alle proposte da avanzare nel merito della manovra, sarà oggetto di una assemblea dei senatori che, dopo un primo tavolo tra i capiarea 5 Stelle nelle varie commissioni che si è tenuto ieri, si riunirà questa sera. Senza contare le riserve di molti parlamentari sulla nuova “linea dura” che Conte vuole imporre ai gruppi (“il consenso non si ottiene con le risse, attaccando i nostri avversari politici. La gente vuole vedere risultati” afferma ad esempio il deputato M5s e presidente della Commissioni politiche Ue, Sergio Battelli), sulla riunione aleggia anche la presenza di Beppe Grillo che dopo voci ricorrenti di una sua “ricomparsa” a Roma, prenderà finalmente parte ad una iniziativa del Movimento sulle comunità energetiche. Insieme a Giuseppe Conte. La sua partecipazione è annunciata in streaming ma conosciuta l’imprevedibilità delle mosse del fondatore del Movimento, nessuno si sente di escludere che il Garante possa presentarsi a Roma di persona.

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