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Il Pd si schiera: no ai pregiudizi su Kkr

Tim/Il segretario Dem Letta condivide le preoccupazioni dei sindacati sull’occupazione



MILANO. Mentre dentro Tim è il giorno del 'passaggio di consegne’ tra Luigi Gubitosi e il nuovo direttore generale Pietro Labriola, fuori nelle piazze i sindacati alzano il livello di attenzione sui 40 mila lavoratori e ricordano che la partita "tiene insieme due straordinari interessi del paese, quello industriale e quello sociale". Da settimane chiamano il Governo (per essere ricevuti dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti) ma a fare per primo un passo è invece uno dei partiti della maggioranza, il PD. In un incontro che lascia soddisfatti i segretari di Slc CGIL, Fistel CISL e Uilcom Uil Enrico Letta, il vice segretario, Giuseppe Provenzano, e il responsabile economia e finanze, Antonio Misiani, condividono le preoccupazioni sull'occupazione e ascoltano le proposte che spingono per la Rete Unica e un aumento del peso di Cdp nell'azionariato. "Valutiamo senza pregiudizi l'offerta di questo fondo americano (Kkr, ndr), chiediamo precise garanzie a salvaguardia dell'occupazione, degli asset strategici della sicurezza nazionale e del patrimonio industriale dell'azienda" ha detto il vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano, conversando con i giornalisti al termine dell'incontro con i sindacati. "Le sfide della digitalizzazione hanno bisogno di un grande operatore nazionale. Ne abbiamo parlato oggi con i sindacati. Chiediamo al Governo di ascoltarli perché è in gioco il futuro di 40 mila lavoratori". Il segretario del Pd, Enrico Letta si era già espresso domenica sera dal palco del convegno 'La festa dell'ottimismò organizzata dal quotidiano Il Foglio a Firenze respingendo l'idea che Kkr sia a priori una presenza straniera più pericolosa o meno politicizzata di quella dell'attuale azionista di riferimento Vivendi mentre Carlo Calenda, leader di Azione si è addirittura schierato a favore. "Penso che avranno una gestione meno politicizzata di Bolloré. La sua era molto politicizzata, basta vedere come sono cambiati i fornitori con lui" ha sostenuto Calenda mentre Letta ha ricordato il sostegno di Bollorè a Erich Zemmour. Sulla strategicità della rete è intervenuto, senza voler tuttavia commentare l'operazione, anche il leader degli industriali, Carlo Bonomi, che davanti alla stessa platea ha ricordato che negli Usa, "dove c'è una forte attenzione" sul tema, la rete "non è di proprietà dello Stato" quindi va bene "una riflessione seria, ma senza troppi partitismi e nazionalismi". Sul fronte interno invece il CdA non ha ancora deliberato sulla proposta di KKR ma ha costituito un comitato con il presidente Salvatore Rossi e 4 consiglieri indipendenti (Paola Sapienza, lead independent director, Marella Moretti, Ilaria Romagnoli e Paolo Boccardelli) per fare un'istruttoria che aiuti poi il board a rispondere. "Il rischio è che i tempi per analizzare la proposta si allunghino" commentano gli analisti di Equita e in Borsa si vede uscire la speculazione (scambi limitati a 300 milioni di titoli ma un calo dell'1,96% a 47 centesimi. "La notizia della remissione delle deleghe da parte di Gubitosi era attesa, viste le indiscrezioni emerse giovedì sera, per cui non vediamo ulteriori impatti sul titolo. La nomina di Labriola come dg è importante in quanto si tratta di un manager con una lunga esperienza nel gruppo e con buone performance in TIM Brazil, un elemento di continuità importante vista la debolezza dei risultati operativi domestici che sembrerebbe confermata nella riunione dei sindaci". L'accordo con KKR "è tutt'altro che assicurato, visti i vincoli su rete, occupazione, investimenti" spiega invece l'analista di Banca Akros che taglia da buy a neutral il suo giudizio. Altri ancora vedono "incertezza sulla gestione, due diligence e interferenze politiche".

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