Il Pil potrebbe sfiorare il tetto del 6%
- direzione167
- 5 giu 2022
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La crescita di oltre due punti entro la fine dell’anno possibile grazie al Recovery

di Silvia Gasparetto
ROMA. Una crescita "largamente superiore" che potrebbe addirittura "sfiorare il 6%". E un 2022 che manterrà deciso il segno più soprattutto grazie al Recovery che potrà spingere il Pil di ben due punti entro la fine dell'anno. Disegna una economia in decisa ripresa l'ultima nota sulla congiuntura di agosto dell'Upb, che pure sottolinea la perdurante incertezza legata all'evolversi della pandemia. A correre di più sarà chi avrà maggiore disponibilità di vaccini, osserva l'Ufficio parlamentare di bilancio ancora guidato da Giuseppe Pisauro, e quindi Stati Uniti ed Europa. E tra i paesi del vecchio continente l'Italia sta riguadagnando terreno in modo più rapido del previsto, anche perché aveva registrato la peggiore performance nell'anno nero della crisi-Covid. Il Paese però, avverte l'authority dei conti pubblici, si giocherà tutto sulla "piena attuazione" del Piano nazionale di ripresa e resilienza che sta scaldando i motori proprio in questi giorni in attesa che arrivi il primo assegno da Bruxelles. La Commissione intanto ha avviato i primi prefinanziamenti per Belgio, Lussemburgo e Portogallo -che ricevono rispettivamente 770 milioni, 12,1 milioni e 2,2 miliardi - ribadendo che "sarà in grado di soddisfare rapidamente le esigenze di tutti" con le risorse "raccolte finora", come ha sottolineato il commissario Ue, al Bilancio, Johannes Hahn. La Commissione proseguirà con gli esborsi per tutto il mese di agosto e invierà proprio a Roma la fetta più grossa dell'anticipo, circa 25 miliardi sui 191,5 totali previsti. Dovrebbe essere questione di giorni, appena saranno firmati gli accordi su prestiti e finanziamenti a fondo perduto, filtra dall'esecutivo che nel frattempo ha pubblicato il sito per il monitoraggio del Recovery, Italiadomani.gov.it, in cui ogni cittadino potrà verificare passo passo l'andamento del piano. Proprio il Recovery, con i suoi 151 progetti, sarà la chiave di volta per sostenere la crescita nei prossimi anni. All'inizio del 2021 l'economia italiana "ha velocemente imboccato un sentiero di espansione, favorito dal progredire della campagna vaccinale e dal graduale allentamento delle restrizioni alle attività", con un ritmo di crescita "più marcato di quello dell'area euro". L'attività economica continuerebbe a espandersi anche nel terzo trimestre, se pure con un "rallentamento la cui entità dipenderà molto dalla recrudescenza pandemica in corso", portando a chiudere l'anno a " +5,8%". Il 2022 vedrebbe per forza di cose un rallentamento, dopo il rimbalzo del '21, ma continuerebbe a essere "sospinto dalle misure finanziate con il bilancio pubblico e con i fondi europei del Recovery Plan". Secondo l'Upb "il pieno ed efficace utilizzo delle risorse NGEU innalzerebbe il Pil per circa due punti percentuali entro l'anno prossimo" raggiungendo così comunque il 4,2%. L'economia italiana, sottolinea la nota sulla congiuntura, "si riporterebbe su valori prossimi a quelli registrati prima della pandemia nella prima metà del 2022", in anticipo quindi rispetto a quanto indicato dallo stesso governo in aprile con il Def. A patto che i progetti del Recovery vengano realizzati appieno. E rispettando il fitto cronoprogramma che concentra la partenza di gran parte delle opere proprio nel 2022
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