Il ponte pronto tra un mese
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
GENOVA/C’È CASO COLLAUDO. BUCCI, ‘CHI DARÀ L’OK?’. TOTI, SU AUTOSTRADA NUOVO PIANO ASPI-MIT

GENOVA. Sarà completato il 29 luglio il nuovo ponte di Genova, a quasi due due anni dal crollo del Morandi il 14 agosto 2018. Il commissario per la ricostruzione e sindaco della città Marco Bucci per la prima volta ha dato una data, dopo le indiscrezioni filtrate sulla volontà di inaugurare il nuovo viadotto sul Polcevera il primo agosto, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di mezzo Governo. Così ha chiesto di nuovo al Mit chiarezza sul collaudo della struttura. “Se tutto va bene il ponte per il 29 luglio sarà pronto - ha detto -. Vogliamo essere in grado di avere il giorno dopo la conferma che l’ispezione di viabilità è positiva. Al più presto è necessario sapere chi farà l’ispezione e chi darà il visto di viabilità del ponte”. Anche perché questi lavori per il secondo collaudo (uno dipende dalla struttura commissariale) devono “iniziare con un certo anticipo”, ha spiegato Bucci, preannunciando di voler porre il tema oggi alla ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli. Proseguono intanto le forti difficoltà nel traffico ligure legate ai molti cantieri, soprattutto per interventi e ispezioni sulle gallerie. Dopo aver chiesto a più riprese di rive- dere il piano dei cantieri per mitigarne l’impatto, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha firmato un’ordinanza in cui si chiede espressamente al ministero delle Infrastrutture e alla concessionaria Autostrade per l’Italia. Secondo le indiscrezioni della vigilia, le indicazioni condvise del Mit con Aspi avrebbero già modificato il piano prevedendo già entro il 10 luglio ad esempio la conclusione di molte delle ispezioni nelle gallerie e alcune riaperture dal 3 luglio. Toti però ha chiesto ad entrambi di “predisporre immediatamente e comunque non oltre tre giorni” un nuovo “piano di manutenzione dell’infrastruttura autostradale ligure che contemperi le primarie esigenze di sicurezza della circolazione con il diritto fondamentale alla mobilità”. “La situazione resta insostenibile”, ha detto Toti. Toti ha anche concesso che l’ordinanza ligure su Mit e Aspi è in un “campo inusuale”, perché “interviene sul campo delle concessioni su cui Regione non ha diretta competenza trattandosi di una competenza diretta del concedente Mit e delle concessionarie legate ad esso da contratto di concessione”. Se però verrà impugnata, “chi la impugnerà - ha detto - si assumerà la responsabilità di dire che delle concessioni dello Stato viaggiano all’intero di un territorio e possono essere affrontate e gestite senza tener conto delle libertà fondamentali dei cittadini e delle imprese”. Se “sono sciolte, slegate ai diritti dei cittadini nella loro gestione il ministero non ha che da dirlo: sarà un pezzo extraterritoriale in cui si può fare di tutto senza tener conto di quello che avviene al di fuori”. Toti ha quindi annunciato l’intenzione di riunire a un tavolo i soggetti coinvolti per quantificare “il danno economico stimato, biologico, diretto, e nell’indotto, all’immagine e alla sicurezza” in Liguria causato dai cantieri sia ai cittadini e sia alle sue imprese.
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