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Il prete difende i bambini

NAPOLI/CROCIATA DOPO GLI SPARI CAMORRISTI NEL PARCO VERDE DI CAIVANO



di Massimo Nesticò

ROMA. È ancora sotto choc la comunità di Caivano dopo la ‘stesa’ di due giorni fa che ha spinto il parroco anti-camorra, don Maurizio Patriciello, a sospendere cautelativamente il campo scuola dei bambini, ma anche a rivolgere un accorato appello ai boss locali per i quali la porta della sua chiesa, e della ‘conversionè, è sempre aperta: “Fratelli camorristi, vi supplico, se non avete pietà per gli adulti innocenti, abbiatela almeno per i tanti bambini del nostro martoriato quartiere: potrebbero essere i vostri figli, i vostri nipoti”, scrive su Facebook. “Ho sospeso il campo estivo in parrocchia con decine di bambini, perché non era possibile andare avanti dopo quello che è successo giovedì sera al Parco Verde di Caivano”, ha spiegato don Patriciello che stamani celebrerà le prime comunioni di tanti giovanissimi della difficile area di Napoli. Il parroco noto per le sue battaglie contro i clan e anche contro i crimini legati alla “Terra dei Fuochi”, è affranto dopo che due sere fa alcune persone armate hanno esploso decine di colpi di pistola al Parco Verde, grande piazza di spaccio della camorra e tra i complessi abitativi più degradati e pericolosi. I carabinieri hanno ritrovato 26 bossoli, e l’episodio ha ricordato quanto accadeva trenta anni fa a Casal di Principe in provincia di Caserta quando i Casalesi erano forti e non avevano paura di sfilare in auto con pistole e kalashnikov, e sparare. La ‘stesa’, cioè gli spari all’impazzata durante un raid a bordo di moto o auto, si è verificata dopo le 21,30 in viale Tulipano, all’interno del Parco Verde di Caivano. Sul posto sono intervenuti i militari della compagnia di Casoria, con il supporto dei colleghi del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna: i 26 bossoli sono ritenuti verosimilmente riconducibili a più di un’arma. Per fortuna non c’è stato nessun ferito, le indagini continuano. Di quanto accaduto, il ministro per la Coesione Territoriale Mara Carfagna, in visita in Campania, ha discusso con il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. “Ho parlato a lungo con il ministro Lamorgese, che ringrazio - ha spiegato Carfagna - e mi ha assicurato che aumenterà la vigilanza e i controlli, perchè quello che è accaduto non deve più ripetersi”. Ieri anche il senatore Sandro Ruotolo ha chiesto in un intervento di mettere in sicurezza il Parco Verde. “Giovedì sera c’erano non so quante persone armate, potevano colpire qualcuno - dice don Maurizio all’ANSA - questa volta è peggio di altre. E domani mattina ho le comunioni e devo ammettere che ho paura”. “Non posso immaginare che non si possa far nulla per cambiare le cose al Parco Verde - ha detto ancora il parroco, da anni ‘voce’ del territorio -. Che il Governo non abbia mezzi per migliorare la situazione. Basterebbe installare delle telecamere, eppure è tutto fermo”. Don Maurizio in vista delle celebrazioni di stamani, si è rivolto su Facebook proprio ai clan che terrorizzano la comunità per riportare sotto l’attenzione soprattutto il futuro delle nuove generazioni: “La vita con loro - scrive sui bambini di Caivano - già è stata avara, non rubategli anche la gioia di giocare in strada, venire in chiesa, andare a scuola senza correre il rischio di morire o di finire su una sedia a rotelle. Troppi sono i nomi delle vittime innocenti delle ‘stesè per poter rimanere tranquilli”. Piene d’amore anche le parole con le quali conclude il suo post invitando i malavitosi alla conversione: “Sono un prete. Vi benedico. Prego il Signore che vi doni la gioia di pentirvi, di cambiare vita e di vivere e farci vivere sereni. Se avete bisogno di me, sono a vostra disposizione. Padre Maurizio Patriciello

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