Impennata del deficit e del debito
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
PIL/IL GOVERNO AL LAVORO PER LA MESSA A PUNTO DEL PROSSIMO QUADRO MACRO ECONOMICO

di Corrado Chiominto
ROMA. Un deficit pubblico a due cifre e un debito che si avvicina fino a sfiorare il 160%, una montagna di 2.745 miliardi di euro. La seconda e terza ondata del Covid, con le restrizioni introdotte, hanno un forte impatto sul debito pubblico. Il governo è al lavoro per la messa a punto del prossimo quadro macro economico, che partirà dal valore della crescita, del Pil. L'appuntamento è con il Def, il Documento di Economia e Finanza che il governo deve presentare entro il 10 di aprile, subito dopo Pasqua, e nel quale saranno inserite le previsioni programmatiche. Le ultime stime sono dell'Osservatorio dei Conti Pubblici dell'Università Cattolica di Milano, guidato da Carlo Cottarelli, che con una crescita del 3,5% vede per quest'anno un deficit al 10, 2% e un debito al 159,6%. L'incertezza è forte, tra l'andamento imprevedibile della pandemia e l'impatto sul quale potrebbero avere i fondi del Recovery Plan. Un'attuazione rapida che ne favorisca l'utilizzo sarà strategica: ecco perchè il governo ipotizza la realizzazione di un portale unico per tutti gli appalti, che favorirebbe la partecipazione delle imprese, semplificando l'individuazione delle gare e accorciando i tempi. "Si potrebbe poi usare in modo strutturale", afferma la vice ministra all'Economia Laura Castelli che non nasconde che uno degli obiettivi è quello di far restare queste risorse in Italia. Ma prima della crescita bisogna pensare a tamponare le ferite aperte che il Covid sta provocando all'economia. Insieme al Def il governo conta di chiedere un nuovo scostamento, molto probabilmente da 20 miliardi. Servirà per il nuovo decreto 'imprese’ che è già in cantiere con norme per la liquidità delle imprese e per la moratoria dei prestiti, oltre ad altri interventi di sostegno delle diverse tipologie di imprese e lavoratori. Per la liquidità l'intervento potrebbe non essere generalizzato ma tener conto anche della capacità di ripartenza delle diverse imprese. "Ci sono settori come il commercio che hanno visto aumentare di cinque volte i loro livelli di debito, spesso non volendolo - ha spiegato parlando a forum primaverile Ambrosetti di Cernobbio - e che per recuperare anche in termini di cash flow i livelli pre pandemia potranno avere bisogno anche di dieci anni". Certo in questo momento la vera emergenza è riuscire a mantenere gli interventi di sostegno per l'economia. La Bce per bocca di Philip Lane si impegna "a preservare condizioni di finanziamento favorevoli". E chiede agli Stati di proseguire "la politica di bilancio che contrasti lo shock causato dalla pandemia". Il Def sarà quindi una bussola importante, il quadro su cui costruire le prossime politiche, ma arriverà in un momento nel quale è ancora molto alta l'incertezza. Il commissario agli affari economici dell'Ue, Paolo Gentiloni a Cernobbio getta però acqua sul fuoco. "Vediamo se nelle prossime settimane saranno confermate o se le nuove misure restrittive possano avere un impatto, ma penso che nell'insieme saranno confermate", ha detto parlando della previsione che l'Eurozona possa crescere del 3,8% quest'anno e il prossimo. Ma l'ago del barometro economico non è ancora arrivato a segnare tempo bello. Lo raccontano i conti dell'Osservatorio guidato da Cottarelli che, va detto, tengono conto della situazione attuale e non dell'evoluzione che ad esempio, attivazione del Recovery realizzerà. I calcoli del centro studi partono da una previsione di crescita del 3,5%, contro il 6% previsto dal governo per quest'anno. Per calcolare un deficit in peggioramento di 3,5 punti si aggiunge lo scostamento di 32 miliardi attuato e quello di 20 in arrivo. L'impatto sul debito ne è poi la conseguenza con l'aumento percentuale dovuto anche al rallentamento del Pil. C'è però una buona notizia, dice Cottarelli: "su una stima di 539 miliardi tra titoli in scadenza (364 miliardi) e deficit (175 miliardi), le istituzioni europee coprirebbero circa 252 miliardi, circa il 47 per cento". Come dire al momento si è al sicuro dalle possibili intemperie dei mercati.
Comments