In arrivo altri 900 miliardi
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
VERSO L’ACCORDO BIPARTISAN AL CONGRESSO MA SUL VOTO TRUMP TORNA ALLA CORTE SUPREMA

di Serena Di Ronza
NEW YORK. L’accordo per concedere nuovi stimoli all’economia Usa è ormai a un passo. Il Congresso ha superato lo scoglio maggiore, quello dei poteri della Fed, e si appresta - a meno di sorprese dell’ultima ora - ad approvare un provvedimento da 900 miliardi di dollari. Ma mentre le trattative proseguono, scoppia un nuovo caso alla Casa Bianca, dove ormai sembra regnare sempre più il caos. Venerdì scorso, durante un incontro nello Studio Ovale, Donald Trump, secondo le ricostruzioni del New York Times e della Cnn, avrebbe sollevato l’ipotesi di nominare l’avvocatessa cospirazionista Sidney Powell come procuratore speciale per indagare sui brogli elettorali. Un’idea bocciata sonoramente dai collaboratori del presidente, incluso il suo legale Rudolph Giuliani. Proprio Giuliani aveva già scaricato nelle scorse settimane la controversa avvocatessa dopo la sua apparizione in tv nella quale aveva accusato l’ex presidente venezuelano Hugo Chavez, morto nel 2013, di aver manipolato le elezioni americane. Netta è stata anche l’opposizione del capo dello staff della Casa Bianca Mark Meadows e del consigliere legale Pat Cipollone, che ha tentato di spiegare al presidente che fra le sue competenze non c’è quella di nominare un procuratore speciale. Ad infuocare l’incontro, finito fra le urla, non è stata però l’ipotesi Powell, bensì l’idea ventilata di ricorrere alle legge marziale per sovvertire il risultato delle elezioni. Ipotesi lanciata da Michael Flynn, l’ex consigliere alla sicurezza nazionale che ha ricevuto la grazia da Trump e che è cliente di Powell. Di fronte all’alzata di scudi dei collaboratori del presidente, Flynn si sarebbe messo a urlare e ad attaccare pubblicamente lo staff di Trump accusandolo di voler scaricare il presidente. L’ipotesi della legge marziale è stata bollata come “imbarazzante” dal senatore repubblicano moderato Mitt Romney: “E’ un’idea che non va da nessuna parte. E’ un peccato che il presidente si perda in queste cose invece che godersi il suo successo per il vaccino, per il quale si è battuto con forza”. La ricostruzione dello scontro è stata però smentita dal presidente su Twitter: “Legge marziale = Fake News”, ha cinguettato. Trump comunque non molla sul voto: a un mese dall’insediamento del presidente-eletto Joe Biden, la sua campagna ha presentato una nuova richiesta di intervento alla Corte Suprema per cambiare il risultato elettorale partendo dalla Pennsylvania. Un’iniziativa che, secondo i critici, mostra ancora una volta come il presidente è più interessato a a se stesso che a quello che succede negli Stati Uniti, dove il Covid galoppa. Il virus ha contagiato ormai quasi 18 milioni di americani e un nuovo balzo di casi è atteso in occasione delle festività. La distribuzione del vaccino Moderna è iniziata e la prima iniezione è attesa oggi, un passo avanti importante nella lotta al coronavirus anche se ci vorrà ancora molto tempo prima che una fetta consistente della popolazione possa essere vaccinata. A preoccupare, da un punto di economico e sanitario, è proprio l’intervallo temporale necessario fino a una vaccinazione di massa. Si inseriscono in questo quadro le trattative in Congresso per i nuovi stimoli all’economia e agli americani travolti dalla pandemia, milioni dei quali senza lavoro. I democratici e i repubblicani hanno raggiunto un compromesso e risolto il nodo principale, quello sui poteri della Fed. Alla banca centrale non sarà più consentito varare programmi di emergenza come quelli lanciati lo scorso marzo, nel mezzo della pandemia, per le imprese e i governi locali senza l’autorizzazione del Congresso. Superato lo scoglio maggiore ora si lavora ai dettagli con l’obiettivo di mettere sotto l’albero di Natale un assegno da 600 dollari per tutti gli americani.
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