Incidenti, due operai morti
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
LAVORO/A ROMA E NEL TORINESE PERDONO LA VITA DUE MANOVALI, A ORBASSANO TRAGEDIA SFIORATA

di Marco Maffettone
ROMA. Un bollettino di morte che si aggiorna giorno dopo giorno. A poche ore dalla tragedia di Lorenzo Parelli, il 18enne stagista deceduto in una fabbrica in provincia di Udine, altri due operai in Italia hanno perso la vita. A Roma e Torino due manovali sessantenni sono morti sul colpo davanti ai colleghi intervenuti nel tentativo di salvargli la vita. Una conta quotidiana su cui interviene anche l’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, che riferendosi al caso del 18enne scrive che “in Italia si è di fronte a una strage infinita”. Ieri a Rivarolo Canavese, centro a pochi chilometri dal capoluogo piemontese, a morire è stato Vincenzo Pignone, operaio specializzato di 59 anni. La tragedia è avvenuta ieri mattina alla Silca, storica azienda di stampaggio. Secondo una prima ricostruzione, sulla quale stanno ancora lavorando i carabinieri della compagnia di Venaria Reale, l’uomo è caduto dentro la sabbiatrice, un macchinario che si usa per pulire i pezzi dello stampaggio. A dare l’allarme sono stati i colleghi che hanno assistito alla caduta ma che non hanno potuto evitare il tragico epilogo. Sulla vicenda la procura avvierà un fascicolo di indagine nel tentativo di accertare eventuali responsabilità. L’altro episodio è, invece, avvenuto in un capannone industriale di Santa Procula, vicino Pomezia, in provincia di Roma. A perdere la vita Salvatore Mongiardo, un operaio di 64 anni precipitato da una altezza di cinque metri. L’uomo era intento ad installare alcuni cavi elettrici su una cella frigorifera. Il fatto è avvenuto venerdì intorno alle 14. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il personale dell’Asl Roma 6. Per accertare la dinamica dell’incidente, su disposizione dei pm, le forze dell’ordine hanno proceduto al sequestro del capannone. Gli inquirenti hanno disposto anche l’autopsia e nei prossimi giorni verranno ascoltati i colleghi che erano presenti al momento della drammatica caduta e i responsabili del capannone. Tragedia sfiorata, invece, allo scalo merci dell’interporto SiTo di Orbassano (Torino) dopo l’impatto frontale tra due convogli merci: uno in movimento ne avrebbe urtato un altro, fermo sui binari. Nell’incidente quattro persone sono rimaste ferite ma per fortuna nessuno in modo grave. L’incidente, secondo quanto riferito da un portavoce delle Ferrovie dello Stato, sarebbe da attribuire a un errore umano e ha coinvolto lavoratori di aziende ferroviarie esterne al gruppo. Gli operai feriti, in base a quanto accertato dalla Polizia ferroviaria a cui sono state delegate le indagini, si trovavano sopra il locomotore investito dall’altro convoglio ed erano impegnati nell’allestimento in partenza. I quattro hanno riportato contusioni multiple agli arti. Nello stesso scalo a metà dicembre c’è stato un incidente mortale sul lavoro. Un macchinista di 61 anni, di Spinetta Marengo (Alessandria), durante una manovra per l’aggancio di un locomotore, è rimasto schiacciato da un altro convoglio. Sarebbe andato in pensione 15 giorni dopo. Sulle morti bianche, infine, proprio ieri era arrivato il grido d’allarme del primo presidente di Cassazione, Pietro Curzio, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. L’alto magistrato ha definito “inaccettabile il numero degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, particolarmente grave nei settori maggiormente caratterizzati da attività precarie ed usuranti” aggiungendo che l’Inail “ha comunicato che nei primi dieci mesi del 2021 è stato superato il livello delle mille denunzie di infortuni mortali”.
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