“Integrazione per il rilancio”
- direzione167
- 5 giu 2022
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LA “RICETTA BANCARIA” DELL’EX RETTORE DELLA BOCCONI ANGELO PROVASOLI

ROMA. L'integrazione da Intesa Sanpaolo e Ubi consentirebbe la nascita di un ''campione nazionale'' che, oltre al superamento della frammentazione bancaria e al rafforzamento patrimoniale strategico per un settore che "rimane centrale per l'ordinato sviluppo dell'economia italiana", aiuterebbe a fronteggiare l'attuale crisi di valutare interventi di reindustrializzazione. E' quanto afferma l'economista ed ex rettore della Bocconi, Angelo Provasoli in un intervento pubblicato ieri sul Corriere della Sera nel quale scrive che l'integrazione tra i due gruppi "pare avere valenze che superano la pur drammatica circostanza della pandemia e si muove nella giusta direzione anche per il rilancio dell'economia del Paese delle imprese e dei territori". Secondo Provasoli "non c'è dubbio che le banche, pur nel nuovo contesto economico e sociale conseguente ai gravi fatti pandemici, continueranno a svolgere un ruolo centrale per lo sviluppo ordinato dell'economia del Paese ed europea. L'efficienza, l'economicità e la solidità delle aziende bancarie e del sistema in cui operano si dimostrerà essenziale nel futuro, così come, e forse più del passato". Per Provasoli, inoltre, ci si può attendere, per tempi non brevi, una sterilizzazione dei tassi e una crescita delle difficoltà delle imprese: quindi con l'elevarsi dei livelli di rischio, le autorità di Vigilanza potrebbero richiedere rafforzamenti patrimoniali selettivi, con effetti differenti, sul fabbisogno di capitale delle singole banche. "In tale contesto la frammentazione del sistema bancario non paga", scrive l'economista. "Certamente - prosegue - l'integrazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi è una risposta concreta agli effetti negativi del frazionamento, in Italia maggiore che in altri Paesi europei. Riguarda due imprese bancarie che, pur di ben diversa dimensione, spiccano nel panorama nazionale, con risultati, positivi sia nel profilo economico che in quello organizzativo". Inoltre - aggiunge Provasoli - "si realizza 'per carta', ossia non disperde al di fuori di esser risorse che oggi più di ieri, sono preziose per assecondare sviluppo, redditività e liquidità dell'insieme che ne emergerà. Essa concorre a creare un campione nazionale per dimensione, sul fondamento dell'esperienza, per redditività ed efficienza". Provasoli mette infine in risalto che "è indubitabile, da ultimo che il sopraggiungere di questa grave crisi richiederà alle banche di valutare interventi di reindustrializzazione della catena del valore con investimenti tecnologici miliardari che solo livelli dimensionali proporzionati potranno consentire. In assenza di tali interventi il rischio per le banche minori che non provvedono sarà nel medio termine la marginalizzazione del mercato".
















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