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Istigava alla Jihad, arrestata

LATINA/LA DONNA, UNA CITTADINA TUNISINA, INVITAVA A COMPIERE ATTENTATI IN NOME DELL’ISIS



di Chiara Accampora

ROMA. Invitava sui social a compiere attentati in nome dell'Isis e forniva istruzioni dettagliate per fabbricare esplosivi. Fermata dalla polizia una cittadina tunisina residente a Latina per associazione e addestramento con finalità di terrorismo internazionale e istigazione a commettere delitti di terrorismo. Le indagini, svolte dal Servizio per il Contrasto all'Estremismo e Terrorismo Esterno della DCPP/UCIGOS e della Digos di Latina e coordinate dalla Procura di Roma, sono scattate dopo la segnalazione di un profilo Telegram attivo nella propaganda in favore dell'Isis. «Voglio seminare terrore intorno al mondo» avrebbe detto la 35enne in una frase intercettata dagli inquirenti. Nei suoi confronti il procuratore Michele Prestipino e il sostituto Sergio Colaiocco contestano il reato di partecipazione all'organizzazione terroristica dell'Isis, istigazione e diffusione del materiale prodotto dalla struttura terrorista attraverso la cosiddetta «jihad mediatica». L'arrestata, monitorata dagli inquirenti alla luce di una progressiva radicalizzazione, postava sui social veri e propri manuali per la fabbricazione di bombe, autobombe e l'utilizzo di armi bianche. La donna faceva parte, inoltre, di vari gruppi chiusi di Whatsapp, tra cui uno con oltre 300 persone sia del medioriente che in Europa. A quanto accertato avrebbe condiviso video inneggianti al martirio e alla jihad, e contenuti multimediali in cui Osama Bin Laden invita il popolo musulmano alla lotta armata e al martirio. Condivisi anche video in cui vengono illustrate tecniche militari di combattimento, stratagemmi per mimetizzare il vestiario e istruzioni dettagliate su come realizzare ordigni, oltre a manuali per la preparazione di esplosivi in casa e documenti in cui viene illustrata la procedura per la preparazione del veleno alla ricina. Si trattava in alcuni casi di veri e propri tutorial sul confezionamento di esplosivi, divulgando a utenti della rete simpatizzanti di Isis dettagliate istruzioni, da lei stessa prodotte, su come costruire ordigni, oltre a inviti a commettere azioni violente indicandone anche le diverse possibili modalità. Sequestrati nella sua abitazione telefoni e computer su cui verranno effettuati accertamenti per approfondire il suo circuito di relazioni. Alla luce delle risultanze investigative, la Procura di Roma ha emesso il provvedimento di fermo nei confronti della 35enne accusata di essersi "associata all'organizzazione terroristica denominata Islamic State", di aver svolto "reiterata attività di istigazione diffondendo materiale di propaganda e inneggiando alla jihad e al martirio, istigando alla commissione dei delitti di attentato per finalità terroristica, atti di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi e per "aver fornito istruzioni sull'uso di materiale esplodente, armi da fuoco e armi chimiche al fine di arrecare grave danno al Paese".

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