Italia importa 72 tipi greggio, azero top nel 2021
- direzione167
- 5 giu 2022
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Oltre 57 milioni di tonnellate, da Mosca il 10% del fabbisogno

ROMA, 07 MAR - L'Italia si approvvigiona con 72 tipi diversi di greggio da 22 Paesi del mondo e nel 2021 ha importato oltre 57 milioni di tonnellate, circa 7 in più rispetto al 2020 e 6 in meno sul 2019, secondo i dati dell'Unione Energie per la Mobilità (Unem), associazione che deriva dall'Unione Petrolifera e rappresenta le principali aziende del settore che operano in Italia. La quantità maggiore di greggio 13,11 milioni di tonnellate (23%) l'anno scorso è arrivata dall'Azerbaigian, poi dalla Libia 10,50 milioni di tonnellate (18,4%), dall'Iraq per 8,19 milioni di tonnellate (10,1%) e dalla Russia 5,75 milioni (10,1%). Sulla base dei dati disponibili, nei primi undici mesi del 2021 l'area da cui l'Italia ha importato di più (17,63 milioni di tonnellate di greggio) è stata quella dell'ex Urss - ovvero Azerbaigian, Kazakistan e Russia - mentre da undici paesi africani (soprattutto Libia con 9,5 milioni di tonnellate e Nigeria con 2,7) sono arrivati in totale 15,87 milioni. Dal Medio Oriente 12,73 milioni in prevalenza dall'Iraq. Il greggio azero "Azeri Light" è stato il più importato in Italia nei primi nove mesi del 2021 con un peso di poco inferiore al 18%, ricorda l'Unem nel commento ai dati dei greggi maggiormente importati, seguito dall'oro nero saudita "Arabian Light" , in lieve calo cosi come il complessivo arrivo di greggi del Medio Oriente. Al terzo posto il greggio irakeno "Kirkuk", seguito dall'altro greggio dell'Azerbaijan "Azeri blend" che così consolida il ruolo di primo paese fornitore. Ricompare con una presenza importante e con molti greggi in classifica la Libia, si legge nel commento dell'Unem, a riprova di una ripresa di flussi importanti di greggio libico nel nostro paese. Tra le curiosità, l'Unem segnala che il paese che contribuisce con il maggior numero di greggi diversi all'importazione in Italia è la Nigeria con ben 9 tipi anche se con quantità molto ridotte. La Russia, ricorda l'Agenzia internazionale dell'energia, è il terzo produttore mondiale di petrolio dopo Stati Uniti e Arabia Saudita, è il più grande esportatore mondiale di petrolio verso i mercati globali ed è il secondo più grande esportatore per greggio dopo l'Arabia Saudita. Circa il 60% delle esportazioni di petrolio della Russia va all'Europa dell'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e un altro 20% alla Cina.
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