Jackson nel mirino della protesta “10 anni di carcere ai vandali”
- direzione167
- 5 giu 2022
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TRUMP ANNUNCIA STRETTA VERSO CHI DISTRUGGE I MONUMENTI

NEW YORK. Attimi di confusione e paura, davanti alla Casa Bianca. Dei manifestanti hanno cercato di abbattere la statua di Andrew Jackson, il presidente americano responsabile del cosiddetto 'sentiero delle lacrime' (la deportazione forzata dei nativi americani dalle loro terre), idolo di Donald Trump. L'intervento delle forze dell'ordine è stato immediato: per cercare di calmare gli animi, la polizia ha usato spray al peperoncino contro i 150-200 manifestanti presenti e formato un cordone per proteggere la statua e la Casa Bianca. La statua di Jackson si trova a Lafayette Square, nei pressi dell'edificio presidenziale, da cui il Secret Service ha fatto uscire tutti i giornalisti. Cantando "Hey, Hey, Ho, Ho, Andrew Jackson's got to go" (deve andarsene) i manifestanti hanno legato la statua con delle corde con l'obiettivo di abbatterla. Un gesto forte, a pochi passi dalla residenza del presidente che spinge la polizia a un intervento deciso: elicotteri iniziano a sorvolare l'area mentre gli agenti sul campo tentano di fermare i manifestanti. “Numerose persone arrestate nella capitale per il vergognoso vandalismo a Lafayette Park della magnifica statua di Andrew Jackson, in aggiunta al deturpamento esterno della St. John Church dall'altra parte della strada”, commenta su Twitter il presidente che poi minaccia i manifestanti se simili episodi dovessero accadere di nuovo. “Ho autorizzato il governo federale ad arrestare chiunque vandalizzi o distrugga un monumento, una statua o una proprietà federale negli Usa" il tweet del presidente. "Questa decisione è effettiva immediatamente, ma può essere usata anche in modo retroattivo. Non ci saranno eccezioni", ha avvertito Trump. Rischierete “10 anni di prigione in base al Veteran's Memorial Preservation Act. State attenti!", ha concluso.La statua di Jackson è uno dei bersagli della rabbia dei manifestanti che da quasi un mese invadono le strade americani per protestare per la morte di George Floyd il 25 maggio. Sono già finite nel mirino molte altre statue sparse negli Stati Uniti. L'ultima in ordine temporale è quella di Teddy Roosevelt che il Museo di Storia Naturale di New York rimuoverà dal suo ingresso davanti a Central Park. Polemiche da giorni travolgono anche le statue del ge- nerale sudista Robert Lee e quella di Cristoforo Colombo, considerate simboli del razzismo e del passato coloniale. Omicidio Floyd che ieri ha avuto un nuovo episodio destinato a creare nuove polemiche e infiammare ancora di più la protesta. Uno dei quattro agenti di polizia accusati per l'omicidio è stato affrontato da un'acquirente che lo ha filmato mentre faceva la spesa sabato nel Minnesota. La donna ha poi postato il video che sta facendo il giro del web ed è stato ripreso anche da diversi media inter- nazionali. Alexander Keung, 26 anni, è stato rilasciato dalla prigione della contea di Hennepin venerdì sera dietro una cauzione 750.000 dollari. "Quindi sei fuori di prigione e fai shopping tranquillamente, come se non avessi fatto nulla", lo ha affrontato la donna. Nel video si vede Keung rispondere: "Capisco. Mi spiace, prendo le mie cose e vado via". Al che la donna ribatte: "No, non vogliamo che tu abbia le tue cose, vogliamo che tu sia rinchiuso".
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