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L’addio all’Oms è ora ufficiale: l’America saluta tra un anno

NOTIFICATA LA LETTERA ALL’ONU: BIDEN NE PROMETTE LA CANCELLAZIONE


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WASHINGTON. Ora è ufficiale: gli Stati Uniti si ritirano dall'Organizzazione mondiale della sanità. La lettera di notifica è stata inviata dall'amministrazione Trump al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite. La decisione però entrerà in vigore il 6 luglio del 2021, visto l'obbligo di preavviso un anno prima. Nel frattempo, gli Stati Uniti dovranno onorare tutti gli impegni per l'anno in corso, compresi gli obblighi finanziari. Non è dunque detto che l'uscita degli Usa dall'Oms si concretizzi davvero, viste le elezioni presidenziali americane del prossimo 3 novembre che potrebbero non rivedere una conferma di Donald Trump. E il suo sfidante, Joe Biden non ha perso tempo ad annunciare il suo veto all’operazione. "Gli Stati Uniti si uniranno di nuovo all'Oms nel primo giorno della mia presidenza": ha detto il candidato democratico alla Casa Bianca condannando la decisione dell'amministrazione Trump. Ma il tycoon, proprio in chiave elettorale, ha intanto dato seguito a quanto aveva minacciato e promesso già da aprile, dopo settimane e settimane di polemiche con i vertici dell'organizzazione internazionale accusati di essere troppo filo-cinesi e di non aver dato un tempestivo allarme sulla pandemia proprio per coprire le responsabilità di Pechino. L'eventuale entrata in vigore del ritiro Usa il prossimo anno, comunque, per il momento non intacca l'operatività dell'Oms nel pieno della lotta al coronavirus, con 11,6 milioni di contagi e mezzo milione di morti in tutto il mondo. Del resto se venissero meno i fondi Usa per l'agenzia dell'Onu sarebbero guai seri, visto che Washington contribuisce con circa 553 milioni di dollari sui 6 miliardi di dollari del bilancio 2019- 2020. La decisione dell'amministrazione Usa nel pieno di una pandemia e di una grande crisi sprattutto in America è stata definita al Palazzo di Vetro "miope, inutile e pericolosa", "una delle decisioni presidenziali più disastrose della storia recente". In Usa, i contagi sono quasi tre milioni di cui oltre 55 mila nuovi casi nella giornata di lunedì. I morti sono oltre 130 mila. Il governo federale ha quindi annunciato che pagherà 1,6 miliardi di dollari al produttore di vaccini Novavax per accelerare lo sviluppo di 100 milioni di dosi di vaccino contro il coronavirus entro l'inizio del 2021. A renderlo noto è stata la società del Maryland che finora non ha mai portato un prodotto nel mercato. Si tratta dell'accordo più grosso fatto finora dal governo Usa con un'azienda nell'Operation Warp Speed, l'operazione per rendere disponibili al più presto vaccini e cure contro il Covid-19. La notizia della rinuncia degli Usa all’Oms è stata subito commentata dal ministro della Salute italiano Roberto Speranza. "La crisi sanitaria ci ha dimostrato che serve un' Oms riformata e più forte, non più debole. Per questo la scelta di Trump è grave e sbagliata”, ha detto Speranza su Twitter

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