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L’emergenza riguarda tutti

CORONABOND/ANCHE LA GERMANIA ANDRÀ “INEVITABILMENTE” IN RECESSIONE




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ROMA. Lo shock economico da coronavirus che sta stendendo l'economia italiana e - come conferma la Bundesbank - manderà "inevitabilmente" anche la Germania in recessione riguarda tutti. La risposta europea, invece, solleva le vecchie divisioni fra nord e sud Europa. Anche se qualche spiraglio di possibile compromesso s'intravede. Da una parte l'Italia, la Spagna, e in misura crescente la Francia. Il virus darà un colpo all'economia italiana che per quest'anno alcuni economisti stimano vicino a un -10%. Il debito prenderà il volo: 150% del Pil è un'approssimazione per difetto. Una soglia di non ritorno secondo molte istituzioni. Ecco, dunque, l'esigenza di un intervento europeo fatto sì indebitandosi, ma spalmando il debito fra i Paesi europei. Dall'altra parte c'è la Germania, che con un debito abbattuto al 60% ora può, semplicemente rinunciando alla regola del pareggio, mettere sul tavolo aiuti da 356 miliardi per la sua economia: una manovra di bilancio supplementare (il ministro delle Finanze Olaf Scholz conferma un pacchetto da 150 miliardi), un fondo per le pmi e gli autonomi, ricapitalizzazioni e liquidità per le imprese. Cifre che , sommate al pacchetto già annunciato dalla cancelliera Merkel, porterebbero il sostegno economico a 822 miliardi secondo un progetto di legge anticipato dalla France Presse.A Berlino in molti pensano 've l'avevamo detto' quando, durante gli anni scorsi, i Paesi del Sud chiedevano di spendere di più prendendo risorse dal futuro. Ma ora, di fronte ai rischi 'sistemici' posti dall'Italia e all'emergenza senza precedenti, prevale il realismo. I più aprirebbero a una soluzione europea. Ma vogliono paletti.ABerlino hanno capito che l'impatto del virus rischia di indebitare così tanto Paesi come l'Italia, da reinnescare una crisi del debito sovrano. Col rischio che Roma sia tentata, un giorno, dall'azzardo sintetizzato in un tweet di Stefano Fassina e caro ai sovranisti: spendere "l'effetto sistemico della nostra caduta" per costringere la Bce a nuovi interventi.Lunedì i ministri dell'Ecofin saranno in teleconferenza per congelare le regole del Patto di stabilità. Martedì l'Eurogruppo farà il punto sul passo successivo. L'ideale per l'Italia sa- rebbero gli eurobond. Mai dire mai, visto che se ne parla anche in Germania: li propongono sul quotidiano Faz - con una potenza di fuoco di 1.000 miliardi di euro - sette economisti tedeschi fra cui Peter Bofinger, per 15 membro del consiglio economico degli esperti. In fondo l'Ocse parla di una situazione di "guerra" e il segretario generaleAngel Gurria chiede "un Piano Marshall e un New Deal combinati" per reagire. Ma persino nell'attuale emergenza è difficile che a Berlino si apra a mutualizzare debito senza condizioni e in assenza di una governance economica europea.L'altra ipotesi è il Meccanismo europeo di stabilità (Mes). Il premier Giuseppe Conte ha aperto all'idea di trasformarlo in un "corona- virus fund", ma i suoi 410 miliardi di dotazione "devono essere concessi a tutti gli Stati senza alcuna condizionalità, presente o futura". Ciò eviterebbe la penalizzazione di una richiesta individuale e toglierebbe cartucce alle opposizioni da cui tuonano cannonate contro il Mes, per Salvini sinonimo di "lacrime e sangue". Nel negoziato a Bruxelles occorre un compromesso che salvi la dignità dei Paesi che più hanno bisogno di un intervento e non faccia salire a livelli 'greci' il loro debito. Ma allo stesso tempo con paletti che rendano il pacchetto digeribile a Berlino e ai nordici. Su VoxEU, sito del think tank Cepr, è indicata la strada possibile: creare una linea di credito del Mes per il Covid-19 cui una "serie di Paesi" (o tutti) fanno richiesta, con una condizionalità "minima": che i fondi siano usati per combattere il virus, senza spese o tagli di tasse discrezionali. E' un compromesso possibile. Lasciare che l'Italia si indebiti oltre la soglia limite ora che sono saltate le regole, contando solo sul paracadute della Bce (ma il debito, anche se nel suo portafoglio, resta debito) potrebbe rappresentare un caveat in grado di convincere anche i più riottosi.

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