L'eremo di San Giorgio distrutto da un missile russo
- direzione167
- 5 giu 2022
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Da luogo di preghiera a rifugio per gli sfollati

ROMA, 10 MAG - Sventrato, un cumulo di macerie attorno a quel che resta della facciata immacolata. E', o meglio era, il monastero di San Giorgio della Santa Dormizione di Svyatogorsk, nell'Ucraina orientale, centrato da un missile russo. Non è il primo luogo sacro profanato dalle bombe di Putin ma questa volta i russi hanno colpito un eremo che appartiene al Patriarcato di Mosca. Impossibile stabilire se l'attacco sia stato intenzionale o dovuto a una mira approssimativa ma il luogo dove sorge, la sponda destra del fiume Severskij Donec, affluente del Don, si trova in pieno Donbass ucraino e più o meno a metà tra Izyum e Sloviansk dove il fuoco dei russi è incessante verso le postazioni di Kiev. La conquista di quella porzione di territorio è di certo più importante, per i russi, della salvaguardia di un luogo religioso sia pure legato al loro patriarcato. Se ne va così un altro importante pezzo di un patrimonio architettonico che l'invasione della Russia sta mettendo a serio rischio. Le prime notizie sul monastero risalgono al 1526, quando venne descritto come una "sentinella contro i tatari di Crimea". Poi, nel 1637 fu costruita la cattedrale della Santa Dormizione nella parte superiore del monte che, nel 2004, ha ottenuto lo status di Lavra, piccolo insediamento monastico ortodosso. Lì, tra i boschi, c'era anche una scuola, e strutture di ospitalità che accoglievano migliaia di pellegrini attratti dalla storia ma anche dal silenzio nel quale si svolgeva tranquilla la vita della minuscola comunità. Poi è arrivata la guerra e con essa, al posto dei pellegrini, gli sfollati in fuga dai combattimenti che vi hanno trovato rifugio a centinaia. Era stato già colpito ai primi di maggio, sette i feriti. Ora restano le immagini delle macerie diffuse dai soldati ucraini. Un altro pezzo di storia da ricostruire.
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